Assisi, guida di viaggio
Situata ai piedi del Monte Subasio, questo caratteristico centro umbro è indissolubilmente legato alla storia del santo poverello, San Francesco, che nel XIII secolo diede vita ad uno degli ordini monastici più importanti al mondo, quello dei Frati Minori.
Riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’Umanità dal 2000, il centro storico di Assisi conserva ancora la sua struttura medioevale, sebbene la sua storia ricopra un arco temporale molto più ampio. Il sottosuolo della città conserva, infatti, un’importante traccia del periodo romano, in particolare nell’area che costituiva anticamente il foro della città.
Simbolo e monumento principale di Assisi è la celebre Basilica, con annesso convento francescano. Suddivisa in due livelli è celebre per gli splendidi affreschi, in cui si individuano le tracce di un giovane Giotto che incominciava a farsi strada nel panorama artistico del Duecento italiano.
Numerose sono le chiese, ma anche le tante altre attrattive storiche, artistiche e culturali che la città offre, a cominciare dall’imponente rocca che sovrasta dall’alto ed offre un meraviglioso panorama della valle umbra. Assisi vanta anche di un’ottima offerta enogastronomica, da sperimentare nelle tante locande tipiche che animano il caratteristico centro storico.
Basilica e convento di San Francesco d’Assisi
È il simbolo di Assisi, tale da essere considerato uno dei luoghi di culto più importanti al mondo, inserito nel 2000 nella lista dei beni patrimonio dell’Unesco. Dal 1230 ospita le reliquie di San Francesco.
La Basilica fu fondata nel XIII secolo, subito dopo la morte del santo; stando alle fonti egli indicò personalmente il luogo dove poter fondare la chiesa, pochi giorni prima della sua morte, avvenuta nel 1226.
La sua struttura si suddivide in due livelli: la chiesa superiore e quella inferiore. La prima è utilizzata come spazio per la preghiera comunitaria, la predicazione e le riunioni ufficiali dell’ordine francescano. Al piano inferiore, invece, si tengono le celebrazioni liturgiche. Lo schema per entrambi gli spazi è quello della pianta cruciforme a navata unica, di imponenti dimensioni.
La facciata della chiesa è in stile romanico umbro ed è suddivisa in tre registri, a cominciare da quello inferiore con il bel portale bipartito; la fascia mediana è contraddistinta da un enorme rosone centrale, mentre nel livello superiore campeggia un grande timpano.
L’apparato decorativo interno delle due chiese rappresenta il più importante contributo artistico nell'Italia del XIII secolo. Qui sono riconoscibili le tracce di un giovane Giotto che con il suo maestro Cimabue ed i vari allievi contribuì ad affrescare le splendide scene dell'abside e del transetto della basilica superiore.
Il grande ciclo, comprendente scene del vecchio e del nuovo testamento, è costituito da 28 pannelli, che già mostrano le eccellenti qualità del pittore; qui esprime il suo talento attraverso la ricchezza e la caratterizzazione dei personaggi, segno del suo grande estro narrativo. Nelle storie legate alla vita di San Francesco espone in maniera chiara ed esauriente le stesse tesi che i frati francescani predicavano a quel tempo. Scene quali "il dono del mantello" o "la rinuncia ai beni terreni" rivelano nelle loro pennellate il concetto sostanziale della filosofia dei frati minori, che giustamente apprezzarono le doti del pittore ed il suo operato complessivo svolto per loro conto.
La Basilica di San Francesco è uno dei luoghi di culto più visitati in Italia, con quasi 30000 presenze annue.
L'eremo delle carceri
Dista circa 4 km da Assisi ed è situato ad 800 metri di altezza, sul Monte Subasio. Doveva essere originariamente un luogo appartato ed isolato. Da qui il termine "carceri" che deriva dal latino "carcer" ed indica, appunto, luogo solitario. In questo spazio si recavano Francesco ed i suoi compagni per trovare la pace e per pregare, allontanandosi dalla vita mondana e caotica che si svolgeva nella città di Assisi in quel tempo.
Il complesso si erge su un grande sperone roccioso originariamente costituito da grotte impiegate come piccole celle dai frati. Un oratorio centrale era sfruttato come spazio comune per la condivisione e la vita collettivo legato alla celebrazione comunitaria del Signore.
Fu nel XV secolo che sotto la spinta di San Bernardino da Siena venne costruita una nuova chiesa un refettorio, un coro e delle piccole celle che fungevano da dormitorio per i frati minori. La struttura monastica stava lentamente formandosi e furono sempre più numerosi i francescani che sceglievano questo luogo come base per dedicarsi e svolgere appieno la loro regola.
Nell'attuale percorso di visita è possibile soffermarsi sui vari ambienti dell'eremo, a cominciare dal chiostro, dal conventino, alla piccola cappella di Santa Maria Maddalena e l'Oratorio di Santa Maria. La grotta di San Francesco conserva ancora il piccolo spazio incavato che il santo sceglieva come suo giaciglio. Un piccolo ponte collega l’Eremo all’altra parte della foresta di lecci, dove sono ancora presenti le grotte di alcuni altri frati compagni del santo, come quella di Frate Leone.
Cattedrale di San Rufino
La Cattedrale di San Rufino o Duomo di Assisi fu costruita sui resti di un antico tempio romano, dedicato a Bona Mater. Per i suoi tre rosoni e i tre grandi portali è considerata come il massimo esempio di architettura umbra del periodo romanico.
È dedicata a San Rufino, santo martire, vescovo e patrono di Assisi.
Sebbene l'interno della chiesa sia oggi piuttosto spoglio, ancora integro è l'antico fonte battesimale, collocato all'inizio della navata destra. Importantissimo dal punto di vista storico, poichè vi furono battezzati proprio gli stessi San Francesco e Santa Chiara. Alla base della sua costruzione è anche visibile l'originaria cisterna romana. Sulla calotta superiore è presente la conchiglia, simbolo per antonomasia del pellegrinaggio terreno.
Nella zona absidale è presente uno splendido coro ligneo risalente al '500, mentre nella parte inferiore della Basilica si accede alla cripta. La sua fondazione risalirebbe al 1035 circa, ovvero al tempo del vescovo Ugo ed è per questo chiamata anche Basilica Ugoniana. L'impianto della struttura è a croce greca, suddivisa in tre navate ed un’abside sormontato da volte a crociera.
Il sarcofago di San Rufino è sicuramente il manufatto più importante collocato all'interno della cripta museo. Sebbene di attribuzione non certa, è da considerarsi come il primo sepolcro utilizzato per custodire il corpo del santo, martirizzato nel 238 d.C. È un sarcofago di epoca romana in marmo bianco e scolpito in altorilievo, con scene classiche tratte dal repertorio funerario romano.
Rocca maggiore
Salendo via Porta Perlici si raggiunge questa rocca, situata nel punto più alto della città. È proprio da qui che si ha una stupenda visione di insieme di Assisi, che domina la valle Umbra.
La Rocca doveva probabilmente esistere già in epoca longobarda, ma le prime notizie certe risalgono al 1174, quando venne ricostruita a seguito della conquista di Assisi da parte di Cristiano di Magonza. Fu in quel momento che si avvertì l'esigenza di costruire una roccaforte di difesa che fornisse da solida protezione per la città, evitando che cadesse nelle mani di qualche governatore pontificio.
Realizzata con pietra locale del Monte Subasio, la rocca conserva ancora l'impianto principale del maschio, con le torri ad ogni angolo circondate da una solida cinta muraria. Queste ultime collegano la rocca maggiore con quella minore, detta rocchetta o "Cassero di Sant'Antonio", dal nome della confraternita di Sant'Antonio che si trova nelle adiacenze della rocca stessa, presso la porta dei cappuccini.
La Rocca maggiore venne pesantemente danneggiata dalla popolazione subito dopo l'Unità d'Italia e ristrutturata successivamente. Percorrendone il suo interno è possibile rivedere una riproduzione di alcuni scenari che sono stati ricostruiti riprendendo gli ambienti originari di epoca medioevale.
Basilica di Santa Chiara
Questa splendida chiesa venne costruita poco tempo dopo la morte di Santa Chiara, precisamente tra il 1257 ed il 1265. Il territorio scelto per la sua edificazione fu quello adiacente all'antica chiesa di San Giorgio, che già aveva ospitato le spoglie di San Francesco. Proprio quest'ultima era stata concessa dal papa alle clarisse, che avvertivano l'esigenza di dare una sede dove poter trasferire la loro comunità religiosa.
Durante i lavori di costruzione della chiesa di Santa Chiara vennero già traslate le reliquie della santa, mentre la struttura incominciava ad assumere la sua splendida forma, che rispecchia in pieno i canoni del gotico francescano umbro. Costituita da un'ambiente a navata unica, si presenta con una facciata in pietra rosa del Subasio, contraddistinta da un grande rosone centrale ed un portale sottostante con una cornice sorretta da due leoni che afferrano due grandi arieti.
L'interno, quasi totalmente spoglio di affreschi, conserva soltanto alcuni frammenti dell'originale decorazione parietale; tra questi spiccano le opere del cosiddetto "Maestro espressionista di Santa Chiara", che realizza nel transetto e nella Cappella del Santissimo Sacramento una splendida Natività, una Madonna con Bambino in trono e un ciclo di storie legate alla vita di Santa Chiara.
All'interno dell'Oratorio, insieme ad alcune reliquie è conservato il celebre crocifisso di San Damiano, che secondo la tradizione parlò a San Francesco.
Nella più recente cripta (XIX secolo) sono riposte le spoglie della Santa.
Il Tempio di Minerva
Del tempio originale, risalente alla prima età augustea, rimane principalmente la bella facciata con sei colonne in stile corinzio. Sorge nel cuore di Assisi, in Piazza del Comune che anticamente doveva costituire anche l'antico foro romano della città.
Era dedicato originariamente ad Ercole, come attestato dal ritrovamento di una lapide votiva. Il rinvenimento successivo di una statua femminile lo aveva erroneamente ricondotto alla dea Minerva, tesi che oggi non trova più alcun riscontro effettivo.
L'edificio può essere considerato come uno degli esempi di arte classica religiosa meglio conservato al mondo. Fu citato anche da Goethe durante il suo Viaggio in Italia, che rimase colpito dalla bellezza e dall'integrità della struttura, così come descritto nelle sue memorie di viaggio.
Il tempio di Minerva venne trasformato più volte nel corso dei secoli, a seconda delle diverse esigenze civili o liturgiche; da chiesa e monastero benedettino nel medioevo, poi sede del Comune di Assissi nel XIII secolo, fino ad assumere definitivamente e nuovamente le vesti una chiesa nel XVI secolo, che ancora oggi reca il nome di Santa Maria sopra Minerva. Il suo interno custodisce una splendida decorazione barocca, frutto di alcuni interventi realizzati durante il Seicento. Sul soffitto è presente una meravigliosa volta a botte completamente affrescata, con al centro la gloria di San Filippo Neri, mentre sugli altari e lungo la navata la Morte di sant’Andrea Avellino ed il Transito di San Giuseppe, risalenti al 1764.
La Pinacoteca Comunale
Originariamente una residenza trecentesca legata alle potenti e celebri famiglie dei Giacobetti e dei Vallemani. Successivamente il palazzo fu trasformato in biblioteca e dalla fine dell'Ottocento in museo pinacoteca, con un'interessante collezione di affreschi e dipinti provenienti da varie epoche storiche del territorio di Assisi. L'intento era quello di valorizzare e promuovere l'arte locale, anche ai fini di preservare il patrimonio storico artistico del luogo.
La visita alla pinacoteca è sicuramente da consigliare a chi non voglia perdersi un excursus sulla storia dell'arte in Umbria.
I dipinti e le opere che compongono la collezione risalgono ad un arco temporale che spazia dal XIII al XVI secolo, per un totale di circa 80 opere.
Celebre è la Maestà attribuita a Giotto, così come le opere dei vari giotteschi, nonchè i capolavori di Simone Martini, Pinturicchio e Perugino che arricchiscono collezione espositiva.
Al piano terra del palazzo è ospitata una sezione multimediale con installazioni audiovisive che raccontano la storia di Assisi attraverso il suo sviluppo urbanistico. Numerose sono anche le mostre che vengono allestite negli spazi del Palazzo, notevole anche per le sue decorazioni orginarie seicentesche volute dalle famiglie originarie di appartenenza.
Oratorio dei pellegrini
Situata in pieno centro storico, questa piccola e graziosa cappella si data al 1457. L'oratorio era la chiesa dell'ostello fondato dalla confraternita di Sant'Antonio e San Giacomo di Compostela. Il complesso era stato costruito per ospitare i numerosi pellegrini che volevano rendere omaggio alle spoglie di Francesco. I viandanti potevano riconoscere immediatamente l’uso dell’edificio grazie ad alcuni simboli posti sul portale, pienamente visibili ancora oggi. Nella sezione di destra vi è il tau francescano, mentre a sinistra compare un bastone con la borsa; al centro primeggia la croce dei cavalieri ospedalieri.
All'interno del minuscolo complesso, i pochi metri quadrati delle pareti sono totalmente rivestiti da splendidi affreschi in buono stato di conservazione, tutti databili intorno al periodo di fondazione dell'Oratorio, opera dei Maestri Matteo da Gualdo e Pierantonio, Mazzastris da Foligno ed Andrea D'Assisi, allievo del ben più noto Perugino. Queste testimonianze artistiche sono tra le più rilevanti ed importanti di tutto il Rinascimento Umbro.
Il ciclo istoriato narra alcuni episodi legati alla vita di Sant'Antonio e San Giacomo. Nella parete di fondo, al centro, è rappresentato un pellegrino mentre riceve la benedizione del Cristo Redentore, seduto al centro del dipinto insieme ad alcuni angeli festanti.
Vale la pena soffermarsi per qualche minuto in contemplazione e respirare l'aura di sacralità che un posto tanto raccolto ed unico riesce a trasmettere ancora oggi ai visitatori.
Porziuncola di Santa Maria degli Angeli
La Porziuncola è indubbiamente un luogo dalla forte valenza spirituale, ancora oggi meta di pellegrinaggio di tanti fedeli e religiosi. È annoverata tra i luoghi francescani più importanti al mondo. Si tratta di una minuscola chiesetta, risalente al IV secolo, che passò successivamente nelle mani dei monaci benedettini. Si dice che tra le sue mura San Francesco avesse incontrato la sua vocazione e da quel momento divenne uno dei suoi luoghi prediletti, scelto come meta per le sue preghiere, al punto che nel 1205 lo scelse come luogo per fondare l'Ordine Francescano.
Il piccolo edificio conserva tutt'ora l'impianto originario trecentesco. Sulla facciata esterna è presente il celebre affresco dell'Annunciazione per mano di Pietro Vannucci, meglio conosciuto come il Perugino. All'interno, sull'altare, troneggia la pala di Fra Ilario da Viterbo del 1393, con varie scene che raccontano la visione di San Francesco e la concessione dell'indulgenza per conto del pontefice Onorio III.
Dal 1569 la chiesa della Porziuncola è inserita all'interno della maestosa chiesa di Santa Maria degli Angeli. Fu Papa Pio V a voler costruire una chiesa molto più grande che potesse custodire e proteggere la piccola pieve del frate poverello. Non a caso rimase praticamente intatta anche dopo il violentissimo sisma del 1832 che invece danneggiò pesantemente l’altra Basilica.
Assisi sotterranea
Scendendo di qualche metro più in giù dell'attuale piazza del Comune si incontra l'Assisi romana, precisamente l'antico foro romano, il cuore della città. E' una vera e propria città sotterranea quella che fu portata alla luce in seguito ad alcuni scavi archeologici condotti nel 1836.
Attraverso un percorso delineato da una lunga passerella in vetro si può percorrere quasi interamente il perimetro della piazza sovrastante, fino a giungere ad una piccola saletta multimediale che illustra i principali monumenti più importanti di quel periodo ed i principali siti archeologici del territorio. Ben visibile è l'antica pavimentazione, così come le urne funerarie, le epigrafi ed i sarcofagi che si trovano lungo l'itinerario.
Un tribunale monumentale, delle taverne, un piccolo tempietto tetrastilo sono solo alcuni degli edifici ritrovati che testimoniano la storia più antica assisana, molto spesso celata dalla sua impronta medioevale che ancora si conserva nell'attuale conformazione urbana. La romana Asisium era, infatti, una città di mercanti, di grandi e lussuose dimore patrizie, di templi ed edifici civili imponenti, come si attesta nella passeggiata sotterranea. In circa 15-20 minuti di visita è davvero possibile andare a ritroso nel tempo e constatare con i propri occhi la testimonianza viva di un passato che la storia non ha mai cancellato del tutto, ma solo coperto per tanti secoli, fino al suo rinvenimento avvenuto due secoli fa.