Firenze, guida di viaggio

Un appellativo che da sempre accomuna la città di Firenze è quella di considerarla come la “culla del Rinascimento”. Ed in effetti non potrebbe essere altrimenti, considerando che in quel periodo la città è divenuta una vera e propria fucina artistica. Alla fine del Quattrocento si contavano più di quaranta botteghe attivissime ed operose presso le famiglie e le committenze sacre più importanti in Europa. Brunelleschi, Vasari, Michelangelo, Verrocchio e tantissimi altri geni indiscussi hanno trasformato il capoluogo Toscano in un forziere colmo di capolavori artistici. A fare da cornice alle stupende architetture c’è proprio il fiume Arno, che con il Ponte Vecchio lo ha trasformato in un simbolo, quello che insieme al cupolone di Santa Maria del Fiore si immortala con un semplice scatto da Piazzale Michelangelo. E nel giro di pochi istanti la cartolina di Firenze si è impressa negli occhi e nella memoria di tutti i visitatori, viaggiatori e turisti che giungono fin qui da ogni angolo sperduto del mondo.

Come arrivare a Firenze

  • Aeroporto XYX
    15.8 Km
  • Porto XYX
    5.8 Km
  • Stazione XYX
    2.8 Km

Galleria degli Uffizi

L’origine della galleria risale al 1560, quando Cosimo De’ Medici, mecenate ed amante delle arti, commissionò a Giorgio Vasari l’esecuzione di un grande edificio a ridosso dell’Arno, volto ad ospitare gli uffici giudiziari dello stato fiorentino. L’architetto concepì un grande palazzo a ferro di cavallo in grado di unire i due simboli indiscussi della città: il fiume Arno ed il Palazzo Vecchio, osservabili dalle enormi vetrate della grande loggia affrescata al secondo piano della galleria.

Oggi gli Uffizi costituiscono il primo museo più visitato d’Italia, con una media di oltre 4 milioni di visitatori l’anno. È indubbiamente uno di quei luoghi da visitare almeno una volta nella vita. Le sue raccolte contengono migliaia di opere di inestimabile valore, eseguite da artisti del calibro di Giotto, Botticelli, Da Vinci, Michelangelo, Raffaello e tanti altri. Una vera e propria antologia della storia dell’arte affidata ad una selezione di capolavori. Non si può non associare la Galleria degli Uffizi con alcune delle opere che si trovano al suo interno: la nascita di Venere del Botticelli, la Primavera, l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci o il tondo Doni di Michelangelo, solo per citare alcune delle più famose.

Le prime acquisizioni risalgono alla celebre collezione medicea, che va a costituire il nucleo centrale della pinacoteca. Con il trascorrere del tempo la collezione si è man mano arricchita, attraverso una serie di lasciti, donazioni ed acquisti che hanno formato l’attuale corpus del museo; una raccolta omogenea che spazia in ordine cronologico dal XII al XVII secolo, partendo dalle enormi pale d’altare dei primitivi (Giotto e Cimabue) e proseguendo verso i capolavori del Quattrocento e del Cinquecento, del Manierismo e del Barocco. Le ultime sale, infatti, espongono una serie di opere del Caravaggio, dei Caravaggeschi e di Guido Reni.

Palazzo Vecchio

È il monumento simbolo della città di Firenze, marchio distintivo del potere cittadino per oltre sette secoli. Ubicato in Piazza della Signoria, fu costruito nel 1299, quando i fiorentini decisero di erigere un edificio volto ad ospitare la sede del governo della Repubblica. È celebre per la sua torre merlata, alta ben 94 metri ed osservabile da più punti della città. Per eseguire tale progetto fu scelto uno degli artisti più in voga nella Firenze tardo medioevale: l’architetto e scultore Arnolfo di Cambio, già costruttore della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e della Basilica di Santa Croce. Il disegno originario di Arnolfo fu progressivamente stravolto nel corso del tempo, così che il palazzo assunse le caratteristiche odierne solo verso la fine del Cinquecento, dopo gli interventi messi a punto dal Savonarola e dopo che Cosimo De Medici scelse il Palazzo come sua residenza ducale privata. Quando dopo pochi anni decise di trasferirsi presso Palazzo Pitti, il Palazzo assunse l’appellativo di “vecchio”, divenendo sede ufficiale degli uffici di governo.

Visitare questo monumento storico di Firenze significa ripercorre la storia della città, a partire dai resti di età romana nel sottosuolo, fino ai vari ambienti di epoca medievale e rinascimentale, con il sontuoso “Salone dei Cinquecento”, un’imponente sala lunga oltre 54 metri realizzata per accogliere i cinquecento membri che rappresentavano i Consiglio Maggiore, l’organo di governo della città a seguito della restaurazione della Repubblica. La sala è adornata da splendidi affreschi e da un complesso soffitto a cassettoni, con affreschi e decorazioni di Giambologna, Leonardo, Michelangelo e Giorgio Vasari, che restaurò parte della sala nel 1565.

Cattedrale di Santa Maria del Fiore

È l’imponente Cattedrale della città, progettata da Arnolfo di Cambio nel XIII secolo sui resti di un’antica chiesa medioevale, la chiesa di Santa Reparata. Nel 1436 Santa Maria del Fiore fu completata dalla superba cupola realizzata dal grande Filippo Brunelleschi. Il solo progetto della cupola è indicativo per carpire l’essenza del concetto di Rinascimento e del pensiero razionale dell’uomo di quel tempo. Attraverso l’uso del suo ingegno, infatti, egli è stato in grado di costruire un’opera colossale facendosi portavoce e testimone del progresso intellettuale che rifiorì nella cultura fiorentina del Quattrocento.

Dopo il concorso bandito dall’opera nel 1418 e vinto dal Brunelleschi, si procedette all’avvio dei lavori, che richiesero un tempo molto lungo, vista la complessità della commissione presa in carico. L’architetto pianificò un avanzato progetto costituito da una struttura a doppia calotta, concependo due cupole distinte, l’una interna all’altra, che garantissero più resistenza ed una maggiore sostenibile all’enorme struttura sovrastante. Le due cupole furono collegate tra loro attraverso due speroni, formando così una doppia colonna autoportante parallela, disponendo i mattoni di sostegno a spina di pesce, in modo tale da rafforzarne la staticità. Tra il 1572 ed il 1579, oltre un secolo dopo, l’interno fu adornato dal grande Giudizio Universale di Giorgio Vasari e Federico Zuccari, che ispirarono la loro opera ai già presenti mosaici presenti nel Battistero.

Il miglior modo per cogliere appieno la maestosità della cupola è attraverso il percorso che conduce al suo interno fino alla cima, salendo gli oltre 400 scalini che conducono alla visione di un impagabile   panorama della città a 360 gradi.

Battistero di San Giovanni Battista

Posto di fronte alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero è una delle più antiche chiese di Firenze. È costituito da una pianta ottagonale ed è interamente rivestito con grandi lastre di marmo bianco di carrara e marmo verde di prato, elementi tipici dell’architettura fiorentina. Il Battistero è celebre per la maestosa Porta del Paradiso, capolavoro assoluto di Lorenzo Ghiberti. La porta, situata a nord dell’edificio, fu allestita a seguito di un concorso pubblico, bandito nel 1401. Il soggetto su cui lavorare per la realizzazione delle formelle decorative fu il sacrificio di Isacco, tema che il Ghiberti e la sua bottega eseguirono brillantemente, gettando le basi per l’inizio di quella che fu una vera e propria rivoluzione artistica legata ai nomi dei tantissimi artisti che rivoluzionarono completamente la città per tutto il Quattrocento, secolo d’oro per l’arte rinascimentale fiorentina. La porta fu completata nel 1424 con una serie di pannelli che narrano oltre cinquanta scene narranti episodi dell’Antico Testamento. La bellezza e la raffinatezza dell’esecuzione fu notata anche dallo stesso Michelangelo, che attribuì alla porta l’appellativo di “paradiso”, poiché a sua detta sarebbe stata perfetta per adornare il portale d’accesso al regno dei cieli.

Ponte Vecchio

Fino al 1218 costituiva l’unico ponte impiegato dai fiorentini per attraversare il fiume Arno. La sua forma attuale risale alla prima metà del Trecento, quando venne costruita una struttura nuova mirata a rimpiazzare quella precedente, totalmente distrutta da un’alluvione avvenuta pochi anni prima. La struttura fu una vera e propria innovazione, poiché il ponte è un collegamento tra le due strade composto da tre valichi ad arco ribassato, con due file di botteghe di artigianato ricavate da portici chiusi.

 Il Ponte Vecchio è indubbiamente uno dei tanti simboli della città, un luogo molto elegante e romantico, sosta di tanti turisti che amano soffermarsi per qualche minuto a contemplare la bellezza del fiume e del panorama che si affaccia lungo la piacevole passeggiata. Ponte Vecchio è, infatti, celebre per le sue abitazioni sospese e le numerose botteghe di orefici e gioiellieri, sorte verso la fine del Cinquecento. Queste ultime andarono a rimpiazzare le antiche macellerie per volere di Ferdinando de Medici, poco avvezzo agli odori ed ai rumori del mercato che erano soliti propagarsi lungo il corridoio.

Palazzo Pitti

Palazzo Pitti si trova a pochi passi dal Ponte Vecchio, precisamente nella zona di Oltrarno, ai piedi della collina dei Boboli. Deve il suo nome all’antica proprietà del banchiere Luca Pitti, che ne finanziò la costruzione su un progetto architettonico attribuito a Filippo Brunelleschi. Successivamente il palazzo fu acquistato dalla famiglia dei Medici nel 1549, che lo trasformarono in loro residenza ufficiale, così come i loro successori, gli Asburgo Lorena, nella prima metà del Settecento. Dopo l’Unità d’Italia divenne sede dei reali di Savoia, quando Firenze fu dichiarata capitale del Regno d’Italia. Dal 1919 è diventato un museo statale; al suo interno ospita alcuni musei ed una serie di collezioni artistiche importantissime. Il tesoro dei Granduchi, la Cappella Palatina e gli appartamenti reali, situati al piano nobile, sono ricchissimi di capolavori, prevalentemente di epoca rinascimentale e barocca. La pinacoteca ospita quadri eseguiti da Tiziano, Raffaello, Andrea Del Sarto, Caravaggio e molti altri. Una sezione è interamente dedicata ai fiamminghi, dipinti che furono acquistati dai Medici grazie ai continui scambi e contatti commerciali che avevano con l’Olanda e i paesi bassi.

Al secondo piano del Palazzo si affaccia una bellissima vista sul giardino dei Boboli.  Le sue sale, che anticamente erano occupate dalle stanze dei Lorena, ospitano oggi la Galleria d’arte moderna, con opere che seguono un percorso cronologico che spazia dal Settecento fino al Novecento.

Il Giardino dei Boboli

Nato come giardino ducale di Palazzo Pitti, oggi il Giardino dei Boboli è uno dei parchi storici della città di Firenze. Sia i Medici che i Lorena continuarono ad abbellire il complesso nel corso dei secoli, rendendolo sempre più affascinante e prestigioso. Tra la fine del Settecento e per tutto l’Ottocento fu una delle tante mete prescelte da nobili ed intellettuali durante il Grand Tour, viaggio di istruzione e piacere che si effettuava in Italia al termine dei loro studi umanistici.

Al giorno d’oggi il Giardino dei Boboli accoglie circa una media di 800.000 visitatori l’anno. Vanta di una superficie di oltre 45.000 metri quadri e numerose specie di arbusti, siepi e piante selvatiche, anche di origine esotica. Per la sua particolare bellezza è entrato a far parte dei tanti beni UNESCO che il nostro paese può vantare con estremo orgoglio.La struttura del giardino corrisponde perfettamente alla concezione di giardino italiano che si aveva nel XVI secolo, modello di ispirazione di tante altre corti italiane ed europee. Statue antiche e rinascimentali, fontane, grotte artificiali (come quella del Buontalenti) sono le caratteristiche essenziali del Boboli. I suoi percorsi rappresentano un vero e proprio museo all’aperto, tale da permettere a chiunque percorra gli splendidi viali di saggiarne il loro fascino ed approfondire la storia di Firenze.

Piazza della Signoria

È la piazza principale di Firenze, situata tra Piazza Duomo e il fiume Arno. Fin dall’epoca medioevale è stata riconosciuta come sede del potere civile. Il nome deriva dall’antistante Palazzo della Signoria, chiamato anche Palazzo Vecchio. Sulla piazza si affaccia anche l’elegante Loggia, realizzata nel 1382 in tipico stile gotico, con grandi e profonde arcate a tutto sesto ed un’ampia terrazza merlata sulla sua sommità.

Nel corso dei secoli la Piazza è stata teatro di numerosi eventi, anche piuttosto cruenti, come l’esecuzione capitale di Girolamo Savonarola, che fu bruciato sul rogo nel 1498, secondo quanto riportato da una targa in marmo ubicata in piazza, nei pressi della fontana del Nettuno. Questa fontana, adornata da una bella statua del dio Nettuno, voleva celebrare le ambizioni marittime della famiglia dei Medici. Il David di Michelangelo (il cui originale è conservato presso le Gallerie dell’Accademia) alludeva, invece, il trionfo militare della famiglia.

Oggi la Piazza costituisce il cuore pulsante della vita cittadina, brulicante di turisti e locali che la frequentano a tutte le ore del giorno.

Chiesa di Santa Maria Novella

Questa chiesa può essere considerata il pantheon fiorentino degli italiani illustri. Al suo interno, infatti, vi sono sepolti numerosi letterati ed artisti come Michelangelo, Foscolo, Alfieri, Rossini e tanti altri. Santa Maria Novella fu edificata alla fine del ‘300 e completata definitivamente oltre un secolo dopo, quando il ricco mercante FIlippo Rucellai decise di finanziare i lavori della facciata, che fu progettata dall’architetto Leon Battista Alberti. L’Alberti realizzò un’elegante facciata bicroma, utilizzando marmi bianchi e verdi di Prato. Sulla parte superiore, nel frontone, è riportato il nome e lo stemma della famiglia Rucellai.

La Chiesa ha una planimetria interna a croce latina con tre navate. È molto ampia ed è riccamente adornata da opere d’arte di pregiatissimo valore: la Trinità di Masaccio, i crocifissi di Giotto e Brunelleschi ed una serie di affreschi di Botticelli, Ghirlandaio e Filippo Lippi. Questi ultimi ritraggono alcune scene legate alle vite di San Filippo Apostolo e San Giovanni Evangelista e furono commissionati dalla famiglia Strozzi, una delle più importanti di Firenze. Gli affreschi adornano, per l’appunto, la cappella legata a Filippo Strozzi, una delle più rilevanti che si possono trovare all’interno della chiesa.

Piazzale Michelangelo

Si trova a ridosso di una collina ed è il miglior punto di Firenze per osservare la città dall’alto. Al centro della piazza spicca il monumento in onore a Michelangelo, con alcune copie in bronzo delle sue statue più famose.  Il piazzale fu progettato dall’architetto fiorentino Giuseppe Poggi, nel 1869, in un’epoca mirata all’ampliamento della città estendendone i suoi confini al di là del fiume Arno. Lo spiazzo fu originariamente concepito come luogo preposto ad ospitare un museo che contenesse le maggiori opere dell'artista che erano presenti a Firenze. Il progetto non venne mai compiuto, così che il piazzale si è trasformato in una terrazza panoramica frequentata da migliaia di turisti che desiderano ammirare la splendida Firenze da un’altra prospettiva. Il colpo d’occhio della città è davvero emozionante: la vista si perde sugli innumerevoli tetti degli edifici del centro, fino a focalizzarsi sull’enorme cupola del Brunelleschi che contraddistingue il Duomo, con a fianco l’alto campanile di Giotto. Più a sud il fiume Arno con la scenografica sequenza dei ponti che lo attraversano, incluso il più celebre e storico ponte vecchio.

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