Guida turistica della Sardegna

Posta al centro del Mediterraneo occidentale, la Sardegna è un’isola ricolma di meraviglie naturalistiche e archeologiche come poche al mondo. In ogni angolo dell’isola è possibile trovare calette romantiche, paesaggi mozzafiato e spiagge da sogno che nel tempo hanno fatto diventare la Sardegna una meta turistica prediletta ed esclusiva. I territori selvaggi dell’interno in cui si alternano pianure e altipiani granitici custodiscono le tracce di una storia millenaria, con i preziosi e innumerevoli siti nuragici, le testimonianze fenicio-puniche e romane, i retaggi dell’epoca giudicale-pisana e poi spagnola fino al periodo sabauda. Fortissime sono le tradizioni enogastronomiche e folkloristiche fatte di danze popolari, canti e di tante rassegne ed eventi che rendono la Sardegna una terra dal fascino intramontabile.

Cagliari

Adagiata sul Golfo degli Angeli, sulla costa meridionale della Sardegna, Cagliari è una città che si sviluppa su un territorio unico, tra mare azzurro, colli dalla roccia calcarea, oasi naturali e stagni. La sua è una storia assai ricca e profonda, che parte dalla fondazione fenicia e passa per numerose dominazioni, da quella cartaginese e romana, a quella pisana e spagnola e infine piemontese. I quartieri del centro storico di Cagliari custodiscono palazzi, chiese, opere d’arte, tradizioni linguistiche ed enogastronomiche di eccellenza, come il famosissimo Pane Carasau, il Pecorino Sardo DOP e il liquore Mirto. Il Quartiere Castello, fondato nel XIII secolo dai pisani, è il nucleo più antico della città e da sempre è sede di palazzi del potere e residenze nobiliari. Maestoso è il Bastione di Saint Remy, una struttura di raccordo con la parte più bassa della città, fatta costruire tra il 1896 e il 1902 dal primo viceré piemontese. Il Bastione è costituito dalla bellissima zona della Passeggiata Coperta a cui si accede dalla doppia rampa di scala dell’ingresso e dall’imperdibile Terrazza Umberto I, straordinario punto panoramico della città e del Golfo degli Angeli. Questo quartiere era dotato di possenti mura che percorrevano l’intero perimetro, in cui spiccavano torri difensive come le trecentesche Torre dell’Elefante e Torre San Pancrazio, di grande impatto per la loro particolare architettura che presenta tre facciate realizzate con compatti blocchi di pietra e una facciata aperta con piani in legno. Simbolo religioso di Cagliari è la Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Cecilia, risalente al XIII secolo e costruita in stile gotico-romanico. Nei secoli ha subito vari rifacimenti e al suo interno conserva opere di gran pregio come il Pergamo di Guglielmo e la scultura lignea dorata raffigurante la Madonna col Bambino. Luogo di grande rilevanza artistica e culturale è la Cittadella dei Musei, un polo museale costruito nella zona in cui, in epoca sabauda, sorgeva il regio arsenale. Esso è composto dal Museo Archeologico nazionale che custodisce reperti della storia della Sardegna, la Pinacoteca Nazionale, un'interessantissima Collezione delle Cere Anatomiche e il suggestivo Museo d’Arte Siamese. Un altro quartiere storico pieno di tesori è il Quartiere Stampace, situato nella parte occidentale della città. Un tempo sede di botteghe e attività artigianali, ancora oggi conserva importanti tradizioni legate al culto di Sant’Efisio e ha in sé meraviglie artistiche e archeologiche come la Cripta di Santa Restituta e i resti dell'Anfiteatro Romano. Nella parte sud-orientale della città, sul colle di Bonaria a pochi passi dal mare, troviamo il Santuario di Nostra Signora di Bonaria, una chiesa risalente al XIV secolo e che, oltre ad essere uno dei simboli di Cagliari, è il più importante luogo di culto mariano dell’intera Sardegna. Favolosi sono i numerosi parchi in città come il Parco Bonaria, il Parco di Monte Claro e il Parco di Monte Urpinu, da cui è possibile godere di bellissime panoramiche sul capoluogo sardo, così come il Parco di San Michele col suggestivo Castello omonimo. Sotto questo aspetto, il fiore all’occhiello di Cagliari è senz’altro il Parco Naturale Molentargius Saline, una fantastica area protetta costituita dalle saline e da un enorme stagno, l’habitat ideale di molte specie di uccelli, in particolare dei fenicotteri rosa. Simbolo naturalistico del capoluogo sardo è il suggestivo Promontorio della Sella del Diavolo, posto esattamente al centro del Golfo degli Angeli e che separa la bellissima spiaggia del Poetto da quella di Calamosca. Lungo la variegata e spettacolare costa cagliaritana troviamo importantissimi siti archeologici come quelli nuragici della zona di Sarroch e il Parco Archeologico di Nora, posti sul versante ovest del Golfo degli Angeli. Nella parte sud orientale invece è possibile godere di perle paesaggistiche come l’Area Marina Protetta di Capo Carbonara che tutela una zona ricca di biodiversità e soprattutto la fantastica Costa Rei, gioiello di macchia mediterranea con le sue spiagge di sabbia finissima e il mare cristallino.  

Oristano

Situata nella zona centro-occidentale della Sardegna, a pochi chilometri dall’omonimo Golfo, Oristano sorge nei pressi della foce del fiume Tirso, nella parte settentrionale della vasta pianura del Campidano, tra campagne di vigneti, ulivi e agrumeti. Nel corso del Medioevo è stata capitale dell’antico Giudicato di Arborea, Stato indipendente formatosi a seguito del crollo dell’Impero Bizantino in Occidente. È durante questo periodo che la città si arricchì di monumenti, palazzi storici e chiese. Nel centro storico di Oristano, simbolo e punto di incontro per eccellenza è Piazza Eleonora d’Arborea, in cui spicca la statua ottocentesca raffigurante la giudicessa promotrice della Carta de Logu, uno dei primi esempi di raccolta organica di leggi scritte in Europa. Sulla piazza si affacciano importanti palazzi come il raffinato Palazzo Corrias-Carta e il maestoso Palazzo degli Scolopi, oggi sede del Comune. Percorrendo il Corso Umberto I è possibile giungere in Piazza Roma, dove svetta la Torre di Mariano, o di San Cristoforo, uno dei simboli della città, eretta nel 1290 come parte dell’antica cinta muraria. Il fervido passato medievale di Oristano non rivive solo nei suoi splendidi monumenti ma anche in importanti tradizioni folkloristiche che ogni anno richiamano tantissime persone, come la Sartiglia, una giostra equestre in cui dei cavalieri in costume d’epoca si sfidano a centrare un bersaglio a forma di stella per le vie del centro. Ovviamente manifestazioni del genere rappresentano un'occasione perfetta anche per gustare alcuni prodotti e piatti tipici, come i malloreddus alla salsiccia o i mustazzolus, accompagnati magari da un bel bicchiere di Vernaccia, il pregiato vino locale. Simbolo architettonico e religioso della città è la splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta, col campanile ottagonale e la cupola a cipolla rivestita di maioliche. Sorta su un’antica chiesa bizantina, ha un impianto originario in stile romanico e nei secoli ha avuto vari rifacimenti barocchi e neoclassici. Di grande importanza artistica e culturale è il Museo Archeologico e Storico Artistico “Antiquarium Arborense”, che custodisce una vasta e preziosissima collezione di reperti dell’età prenuragica e nuragica nonché opere del periodo giudicale e spagnolo. Nel museo inoltre è possibile ammirare alcune meraviglie dell’antica città di Tharros, un’importantissima cittadina che è stata un insediamento nuragico e un centro fenicio prima e un avamposto cartaginese e città romana poi ma anche e soprattutto prima capitale del Giudicato d’Arborea. I resti di Tharros sono tutelati dall’area archeologica situata nella stupenda Penisola del Sinis, a pochi chilometri da Oristano. Si tratta di un lembo di terra situato nella parte settentrionale del Golfo di Oristano che ha in sé luoghi meravigliosi da un punto di vista naturalistico e che dal 1997 fanno parte dell’Area Marina Protetta della Penisola del Sinis e dell’Isola Mal di Ventre. La zona costiera presenta perle paesaggistiche come il promontorio di Capo San Marco, la favolosa spiaggia di San Giovanni di Sinis e le spiagge dalla sabbia quarzosa di Mari Ermi e Is Arutas, fino ai bellissimi luoghi di Capo Mannu. Particolarmente suggestivi sono gli ambienti lagunari dello Stagno di Cabras, il più esteso della parte centro-occidentale della Sardegna e dello Stagno di Santa Giusta, situato a sud di Oristano nei pressi dell’omonima cittadina, in cui è presente tra l’altro la Basilica di Santa Giusta, un gioiello di arte romanica risalente al XII secolo che si erge maestosa in cima ad una collina. Tante sono le testimonianze storiche e preistoriche presenti nel territorio oristanese, come il nuraghe di Losa e il suggestivo Pozzo di Santa Cristina, fantastiche memorie architettoniche e religiose della civiltà nuragica. Monumentali sono le Terme di Forum Traiani di Fordongianus, costruite in un’area molto ricca di sorgenti d’acqua dalle particolari proprietà benefiche. Imperdibile è poi il pittoresco borgo di Bosa, a nord-ovest di Oristano, capace di catturare ogni visitatore col fascino del suo centro storico fatto di case multicolore, le chiese storiche piene di opere di gran pregio e le antiche concerie. Maestoso è il Castello dei Malaspina, risalente al XII secolo e che svetta sul Colle di Serravalle.  

Nuoro

Incastonata nelle rigogliose vallate del Monte Ortobene, sorge la città di Nuoro, il più importante centro della regione geografica della Barbagia, vasta zona montuosa che si estende ai lati del massiccio del Gennargentu. I quartieri storici Seuna e Santu Pedru sono caratterizzati da viuzze acciottolate e strette, case in pietra e piazzette che regalano atmosfere uniche. Simbolo religioso per tutto il territorio nuorese è la Cattedrale di Santa Maria della Neve, costruita in stile neoclassico a partire dal 1835, che si presenta maestosa con i campanili gemelli e la facciata che ricorda lo stile architettonico del Palladio. Altro luogo di culto particolarmente sentito dai nuoresi è la seicentesca Chiesa della Madonna delle Grazie, chiamata anche la Chiesa vecchia e in cui sono custodite opere di gran pregio. Nuoro è chiamata “l’Atene Sarda” perché è stata sempre caratterizzata da un vivace fermento culturale che l’ha resa costantemente un polo di riferimento nel panorama artistico e letterario per l’intera Sardegna. Questo nobile appellativo è stato di certo alimentato anche dagli illustri artisti e letterati che negli anni le diedero notorietà in tutta Europa. Su tutti spicca in assoluto il Premio Nobel nel 1926 per la letteratura Grazia Deledda, nata proprio a Nuoro nel 1871, le cui spoglie sono conservate nella piccola Chiesa della Madonna della Solitudine, situata alle pendici del Monte Ortobene. All’illustre scrittrice è dedicato il Museo Deleddiano, allestito all’interno dell’abitazione in cui visse prima del trasferimento a Roma e che è stato inaugurato nel 1983. Tra ambienti familiari, oggetti personali e testi unici è possibile effettuare un vero e proprio viaggio alla scoperta della personalità di questa straordinaria autrice ma anche della cultura e della società nuorese. Degno di nota è anche lo scultore Francesco Ciusa, considerato uno dei massimi esponenti della scultura moderna nell’isola e a cui è dedicata un’area museale in un palazzo storico che si affaccia su Piazza Santa Maria della Neve. Particolarmente suggestiva è Piazza Sebastiano Satta, situata nel cuore del centro storico, dedicata al grande poeta del primo Novecento e in cui onore lo scultore Costantino Nivola progettò nel 1965 un intervento di ristrutturazione con l’installazione permanente di opere che richiamano la personalità dell’illustre scrittore nuorese. La città è inoltre ricca di altri musei di grande rilevanza, come il Museo Nazionale Archeologico e l’innovativo Museo d’Arte della provincia di Nuoro (MAN), che oltre alle bellissime sale espositive è caratterizzato da spazi per laboratori, formazione e divulgazione artistica. Di assoluto valore culturale è poi il Museo della Vita e delle Tradizioni popolari sarde, considerato il maggior museo etnografico della Sardegna, per la possibilità che dona di scoprire le tradizioni materiali e immateriali proprie della storia e cultura dell'intero popolo sardo. Per poter ammirare le maschere e i costumi tradizionali imperdibile è la Festa del Redentore, che ogni anno a fine agosto richiama migliaia di persone per un evento dalla doppia anima, folkloristica e religiosa. Stupende sono le sfilate con i costumi popolari e le maschere provenienti da tutta l’isola così come le musiche e i balli tradizionali. Suggestiva è la processione che dalla città va fino alla Statua del Redentore posta in cima al Monte Ortobene, “l’Anima Nostra”, come veniva chiamato da Grazia Deledda. Sul territorio di questo promontorio oltre a bellissime zone naturali fruibili e parchi, sono presenti beni archeologici importantissimi come le numerose domus de janas, le tombe preistoriche scavate nella roccia risalenti all’epoca prenuragica. Anche questi luoghi della Sardegna custodiscono i resti di importanti nuraghe come quello di Tanca Manna e il Complesso Nuragico di Noddule, a nord del capoluogo. Incantevole è il piccolo borgo medievale di Lollove, con le sue casette di pietra immerse in un silenzio quasi magico.

Sassari

Sassari sorge su un tavolato calcareo caratterizzato da valli, gole e distese di uliveti e boschi. È una città ricca di monumenti e tradizioni ed ha una storia profonda e complessa. Fondata nel medioevo, è stata l’ultima capitale del Giudicato di Torres per poi confederarsi con la Repubblica di Genova e divenire un comune indipendente nel 1294 con la promulgazione degli Statuti Sassaresi, un importantissimo corpus di leggi scritto in latino e sardo logudorese. Il centro storico è costituito da tanti luoghi simbolici come Piazza Italia, considerato il salotto della città e il Museo della Brigata Sassari, una delle storiche unità dell’esercito che si distinse durante le due guerre mondiali, allestito all’interno dell’ex caserma La Marmora in Piazza Castello. Stupenda è la Fontana di Rosello, situata fuori dalle antiche mura e realizzata all’inizio del XVII secolo. E’ costituita da blocchi rettangolari di colore bianco e grigio scuro e da statue che raffigurano i mesi e le stagioni come metafora del trascorrere del tempo. Punto di riferimento religioso è la Cattedrale di San Nicola di Bari, che con la sua sontuosa facciata barocca, le volte gotiche e il campanile romanico è capace di sorprendere per l’armonia e l’equilibrio in cui convivono i diversi stili architettonici che la costituiscono. Nei pressi di Largo Porta Utzeri, sorge l’imperiosa Chiesa di Santa Maria di Betlem, protagonista dell’affascinante Discesa dei Candelieri, un evento intriso di fede e folklore che si svolge ogni vigilia di Ferragosto e che consiste nella processione danzante di grandi e colorate colonne di legno e ceri votivi da Piazza Castello fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. Dal 2013 l’UNESCO ha dichiarato questa tradizione patrimonio immateriale dell'umanità. Un’altra rassegna culturale che richiama migliaia di persone è la suggestiva Cavalcata Sarda che si svolge la penultima domenica di maggio tra musiche, danze, cavalieri e costumi tradizionali. Di grande rilevanza culturale è la Pinacoteca Nazionale di Sassari, allestita nell’ex collegio gesuitico del Canopoleno in pieno centro, in cui sono custodite collezioni di opere pittoriche di gran pregio. Meraviglioso è il Padiglione Tavolara, immerso nel verde dei Giardini Pubblici e frutto del genio dell’architetto Ubaldo Badas e dell’artista Eugenio Tavolara. Al suo interno è stata allestita la più importante esposizione dell’artigianato e del design dell’intera isola. Nel centro storico sassarese vi è anche il sontuoso Museo Nazionale Archeologico G.A Sanna, che conserva favolosi reperti, tra i quali quelli dell’importante altare di Monte d’Accoddi, unico nel suo genere per le somiglianze strutturali con gli ziqqurat mesopotamici. Il territorio di Sassari è pieno di siti archeologici degni di nota, sia dell’epoca nuragica che romana come i resti dell’antica Turris Libisonis, custoditi nell’omonimo parco archeologico a Porto Torres, in cui tra l’altro è possibile ammirare la stupenda Basilica di San Gavino, risalente all’XI secolo. Di valore inestimabile sono le chiese romaniche della SS.Trinità a Saccargia o di San Pietro delle Immagini a Bulzi così come pittoresco è il borgo medievale di Castelsardo, situato su un promontorio al centro del Golfo dell’Asinara. Qui si trova il possente Castello dei Doria, oggi sede dell’interessante Museo dell’Intreccio Mediterraneo e la suggestiva Cattedrale di S.Antonio Abate con la sua torre campanaria posta a picco sul mare. Ma di certo il fiore all’occhiello della costa occidentale di Sassari è il magnifico Parco Nazionale dell’Asinara, un’area aspra, a tratti impervia e ricca di paesaggi incontaminati. Per la loro difficoltà di accesso, alcune zone sono state storicamente usate come stazione sanitaria di quarantena, campo di prigionia e carcere di massima sicurezza. Nel 1997 è stato istituito il Parco Nazionale dell’Asinara e la relativa Area Marina Protetta per tutelarne le bellezze naturalistiche. Dalla Rada dei Fornelli, che separa l’Isola dell’Asinara dall’Isola Piana e dagli spettacolari paesaggi di Capo Falcone e La Pelosa, partono i sentieri che permettono di scoprire calette meravigliose, sorgenti, cave di granito e ruderi medievali. Spettacolare è Cala Sant’Andrea, area inaccessibile a riserva integrale allo scopo di preservarne la biodiversità così come Cala Reale, dove è presente un paesino che ha ospitato i reali di Savoia. Suggestiva è la variegata costa della parte nord-orientale dell’isola dove troviamo perle come Cala d’Oliva e Cala Sabina.

Alghero

Sulla costa nord-occidentale della Sardegna sorge Alghero, una elegante cittadina marinara nota come la capitale della Riviera del Corallo, un tratto di costa lungo 90 chilometri in cui è presente una colonia di corallum rubius di pregiata qualità. Rinomate infatti sono le botteghe e le tradizioni artigianali legate alla produzione di gioielli ricavati da questo prezioso organismo animale. Particolarmente interessante è il Museo del Corallo, allestito all’interno della raffinata Villa Costantino, in cui è possibile immergersi alla scoperta della storia e della cultura di uno dei simboli identitari della città. Il centro storico di Alghero è caratterizzato da viuzze che si intersecano in labirinti suggestivi, case con mura variopinte e tetti rossi, dove forti sono gli influssi catalani dovuti alla dominazione spagnola. La città venne infatti conquistata nel 1353 da Pietro IV d’Aragona, divenendo un importante centro catalano, tanto che ancora oggi è chiamata la Barceloneta Sarda e il catalano è ancora in parte parlato. Le tracce del periodo spagnolo sono evidenti in molte architetture e decorazioni della città. Particolarmente suggestiva è la cinta muraria con i suoi numerosi bastioni difensivi costruiti a ridosso della costa, ammirabili passeggiando da Piazza Porta Terra, l’antico ingresso della città, fino al gradevole lungomare. Imponente è la Torre dello Sperone, chiamata Torre di Sulis, la più alta di quelle rimaste e l’ottagonale Torre di Sant Jaume così come grandiose memorie storiche sono i bastioni presenti nei pressi della zona portuale. Lo stile gotico-catalano è ben presente naturalmente anche nelle architetture degli edifici religiosi più importanti della città come la Cattedrale di Santa Maria Immacolata, costruita nel XVI secolo, in cui spicca il favoloso campanile ottagonale, con la sua guglia piramidale maiolicata e le decorazioni con archi e pinnacoli. Di grande rilevanza è la Chiesa di San Michele Arcangelo, dedicata al santo patrono della città e bellissima con la sua cupola decorata con mattonelle variopinte. Un luogo di assoluto valore culturale è il Museo Casa Manno, situato nei pressi della Cattedrale, che custodisce un importante patrimonio di opere, oggetti e documenti riguardanti l'illustre intellettuale sardo Giuseppe Manno, nato proprio ad Alghero nel 1786. Alghero si distingue ovviamente anche per le sue spettacolari bellezze naturalistiche, su tutte la meravigliosa e ricercatissima Spiaggia La Bombarde, particolarmente apprezzata dagli appassionati di surf, così come, a poca distanza, sono suggestive le calette del Lazzaretto. Proseguendo verso ovest è possibile raggiungere le meraviglie paesaggistiche del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, istituito nel 1999 e che copre una buona parte del territorio di Alghero, dalla bellissima laguna di Calich al Monte Doglia fino alla baia di Porto Conte. Custodisce un patrimonio naturalistico unico con luoghi incontaminati e ricchi di una straordinaria varietà di specie animali e vegetali. Tra baie, insenature, calette e spiagge, tanti sono i luoghi capaci di regalare scenari da sogno, come Punta Giglio, la Spiaggia di Mugoni e la favolosa Oasi Naturale Le Prigionette, un vero e proprio concentrato di biodiversità. Questa zona è stata abitata sin dall’antichità per la sua straordinaria posizione strategica come testimoniano il villaggio nuragico di Sant’Imbenia e i resti della magnifica Villa Romana di Sant’Imbenia. Nell’interno è possibile trovare tanti siti archeologici di rilievo di età prenuragica e nuragica come la necropoli di Santu Pedru, costituita da dieci domus de janas, la necropoli di Anghelu Ruju con ben 38 tombe scavate in una vallata nella pietra arenaria e il complesso nuragico di Palmavera. Stupenda è la necropoli di Monte Siseri in cui è presente la famosa tomba chiamata S’Incantu, straordinaria per le sue decorazioni e i colori che la ornano. La biodiversità marina e la zona costiera è tutelata dall’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana dove tra scogliere mozzafiato sono presenti perle naturalistiche come Grotta di Nettuno e Cala Barca e salendo verso nord la paradisiaca baia di Porto Ferro. A pochi chilometri verso nord, sulla costa della Nurra, regione storica importante per le sue risorse minerarie, sorge il villaggio di Argentiera, un sito di archeologia industriale riconosciuto patrimonio dell’UNESCO, in cui sono presenti un borgo fantasma e delle magnifiche calette.

Olbia

Situata sull’omonimo golfo, Olbia è il centro più importante della costa orientale della provincia di Sassari, all’interno della regione geografica della Gallura. È una città dalla storia ricca e le tracce dei popoli che hanno vissuto questi luoghi sono rinvenibili lungo le vie del centro storico e nell’area portuale, come i resti dell’acquedotto romano situati nella zona di Tilibbas. I fenici e i greci hanno abitato queste zone e i cartaginesi hanno sviluppato il centro abitato dotandolo di mura, anche se è con il dominio romano che Olbia divenne uno dei più influenti centri di quest’area del mediterraneo. Un vero e proprio viaggio alla scoperta delle radici di questa affascinante città è possibile effettuare all’interno del Museo Archeologico di Olbia, che si trova sull’isolotto Peddone, nei pressi del porto vecchio. Con la sua architettura a forma di una nave ormeggiata richiama l’importanza storica di Olbia come porto strategico. Particolarmente suggestive sono le sale che espongono i resti di relitti di navi e i reperti delle antiche dominazioni così come di grande effetto è la sala in cui viene effettuata la proiezione dell’incursione dei Vandali nel 450 D.C circa, che decretò la fine dell’Olbia romana. Da un punto di vista artistico e religioso, di grande rilevanza è la barocca Chiesa di San Paolo con la sua meravigliosa cupola maiolicata anche se il simbolo spirituale per l’intera cittadinanza olbiese è la romanica Basilica di San Simplicio, risalente all’XI secolo e in cui spiccano alcuni bassorilievi e le decorazioni dei capitelli delle colonne. Posta su un’altura, la Basilica sorgeva in un luogo dove era presente un'importante necropoli punico-romana e successivamente cristiana, ora ammirabile grazie all’area archeologica, adiacente alla chiesa, denominata Tempio Necropoli di San Simplicio, che ha ridato luce a circa 450 tombe di età romana. Da non perdere è la Festa di San Simplicio, che si celebra ogni metà di maggio in un evento misto di fede e folklore, con la caratteristica processione in costume al seguito del simulacro del santo. Durante i festeggiamenti, particolarmente suggestivo è il Palio della Stella, una giostra equestre che richiama tante persone e che si svolge in via Redipuglia, tra musiche tradizionali e atmosfere uniche tra storia e mare. Il territorio di Olbia è ricco di testimonianze archeologiche straordinarie come i resti della villa rustica romana di S’Imbalconadu risalente al II secolo a.C. a pochi chilometri dal centro abitato o i tanti siti dell’età prenuragica e nuragica. Tra questi di assoluto rilievo sono la Tomba dei Giganti di Su Monte de S'Abe, a nord il nuraghe Riu Mulinu e il suggestivo Pozzo Sacro Sa Testa, antico santuario nuragico dove venivano venerate le divinità dell’acqua. E’ sul lato costiero che Olbia mostra le sue attrazioni più ricercate, con paesaggi e una varietà di luoghi davvero invidiabile. A nord della fantastica insenatura dove sorge la città troviamo perle naturalistiche come le spiagge della zona di Pittulongu, con la baia di Bados e le spiagge di Nodu Pianu. Scendendo verso sud è possibile ammirare la spiaggia delle Saline e soprattutto baia di Porto Istana, che sorge ai piedi del promontorio granitico di Capo Ceraso, incantevole con la sua sabbia bianca fina e colori dalle sfumature uniche. Questa zona costiera rappresenta il limite settentrionale della bellissima Area Marina Protetta di Tavolara e Coda di Cavallo, istituita nel 1997 e che tutela gli ambienti marini e insulari delle isole di Tavolara, Molara e Molarotto. Comprende circa una quarantina di chilometri di tratto costiero che si estende fino alle fantastiche località di San Teodoro. tra calette color turchese e splendidi fondali ricchi di flora e fauna marina di inestimabile bellezza.

La Gallura e l'arcipelago della Maddalena

La Gallura è una regione storica e geografica situata nella parte nord-orientale della Sardegna ed è delimitata a ovest dal fiume Coghinas e a sud dal Monte Limbara. Comprende il territorio di Olbia e dell’affascinante Costa Smeralda e la costa più a nord che va da Cannigione al litorale di Badesi. Oltre alla celeberrima Costa Smeralda, fiore all'occhiello di questa regione è l’Arcipelago de La Maddalena, dal nome della più grande delle circa sessanta isole che lo compongono e che fanno parte del Parco Nazionale istituito nel 1994, a tutela di un patrimonio naturalistico dal valore unico. L’Isola de La Maddalena ha una lunga storia come base militare, dovuta alla sua posizione strategica nel mediterraneo. Nel corso del Settecento si è sviluppato un importante centro urbano, l'unico presente nell’intero arcipelago, dove sono presenti attrazioni di notevole interesse artistico e culturale come il Museo Navale Nino Lamboglia e la neoclassica Chiesa di Santa Maria Maddalena. Ad est, unita dal Passo della Moneta, si collega a La Maddalena l’Isola di Caprera, famosa perché Giuseppe Garibaldi vi visse gli ultimi 26 anni della sua vita. “All'eroe dei due mondi” è dedicato il Compendio Museale Garibaldino, situato nei pressi della sua tomba. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena è uno scrigno di meraviglie paesaggistiche e di biodiversità tra coste di graniti, una miriade di isolotti, scogli, insenature, approdi naturali e soprattutto calette meravigliose dai colori mozzafiato. Tra queste certamente troviamo la spiaggia di Cala Spalmatore, il suggestivo Istmo dello Strangolato e la spiaggia di Bassa Trinità e la perla di Punta Tegge, mete imperdibili dell’Isola de La Maddalena. Gioielli di valore assoluto sono la famosissima Spiaggia Rosa nell’Isola Budelli e le calette dell’Isola Spargi, con i loro panorami paradisiaci. Sulla costa nord della Gallura sorge il meraviglioso borgo di Palau che si affaccia proprio sull’Arcipelago de La Maddalena. Percorrendo questi luoghi è possibile godersi viste mozzafiato e scoprire territori dalla conformazione unica come il promontorio granitico di Capo d’Orso, dove il vento e il tempo hanno modellato le rocce creando vere e proprie sculture naturali, come la suggestiva Roccia dell’Orso. A ovest del territorio di Palau troviamo numerose perle naturalistiche tra alture di granito, i colori e i profumi degli oliveti e delle piante di mirto, come la Spiaggia della Sciumara e l’esotica Cala Trana. Favolosa è l’Isuledda o Isola dei Gabbiani, che in realtà è una piccola penisola unita da un lembo di sabbia contornato da un mare cristallino. Su un promontorio sulla punta nord-est della Sardegna sorge il borgo di Santa Teresa Gallura, con le sue affascinanti spiagge come quella di Rena Bianca, situata a pochi passi dal centro storico e su cui svetta la Torre di Longosardo di origine spagnola. Sul lato ovest del borgo è possibile ammirare i fantastici scenari del promontorio di Capo Testa, la punta più settentrionale dell’isola e che è unita alla terraferma da un piccolo istmo di sabbia in cui nei due versanti troviamo le tranquille e rilassanti spiagge di Rena di Levante e Rena di Ponente. La Gallura oltre alle sue bellezze paesaggistiche, fiore all’occhiello di una fiorente industria turistica d’eccezione, è rinomata anche per la produzione di sughero e soprattutto granito, risorsa mineraria conosciuta sin dall’antichità. Uno dei centri più importanti sotto questo aspetto è Tempio Pausania, situata proprio al centro di questa regione e dove forti sono le tradizioni sia industriali legate alla lavorazione del sughero sia vinicole, con la produzione di vino Moscato. Assolutamente caratteristico è Lu Carrasciali Timpiesu, un evento folkloristico unico che si svolge a carnevale, tra musica, giostre equestri e piatti tipici. Altro centro di assoluto rilievo è la cittadina di Arzachena, capace di regalare scorci bellissimi all’interno di un centro storico costituito da palazzi con facciate di granito, piazzette e spazi verdi deliziosi. Oltre all’estrazione di granito, particolarmente importante è la produzione vinicola che può vantare eccellenze come il Vermentino di Gallura DOC. Molti sono i siti archeologici di rilievo come i nuraghe Li Muri e Malchittu, la Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu e il suggestivo complesso nuragico di La Prisgiona, straordinarie tracce di epoche lontane e popoli la cui cultura è in parte avvolta dal mistero.

Porto Cervo e la Costa Smeralda

Regina indiscussa del nord-est della Sardegna, la Costa Smeralda è un crogiuolo di luoghi esclusivi e glamour, rinomata in tutto il mondo per la sua inestimabile bellezza. E’ costituita da 55 km di costa che vanno dalla zona di Liscia di Vacca a nord fino ai pressi della spiaggia di Riva Bianca nel Golfo di Cugnana. Una data fondamentale per lo sviluppo turistico dell’area è il 14 marzo 1962, quando il principe ismaelita Karim Aga Khan IV creò il Consorzio Costa Smeralda, dando il via ad una fase di programmazione urbana ed edile che negli anni rese quest’area una meta di élite. Localalità di indiscussa fama e importanza è Porto Cervo, un piccolo borgo marinaro costituito da case che perfettamente si inseriscono nella cornice della splendida macchia mediterranea, con piazzette piene di boutique di lusso e ogni genere di servizi. Di rilievo architettonico è la Chiesa di Stella Maris, posta su un’altura che sovrasta il porto. Edificata negli anni ‘60 del Novecento dall'architetto Michele Busiri Vici, è costituita da un porticato sorretto da sei monoliti e una facciata bianca con un campanile dalla forma conica. Nei pressi di Porto Cervo troviamo molti luoghi meravigliosi come Capo Ferro, in cui spicca il suggestivo Vecchio Faro Rosso, che svetta solitario in mezzo alle rocce, delimitando il passaggio tra Capo Ferro e la vicina Isola delle Bisce. Limite settentrionale della Costa Smeralda è il caratteristico borgo di Liscia di Vacca con le sue spiagge bagnate da acque turchesi. Scendendo verso sud invece è possibile ammirare tante baie e insenature dove si aprono spiagge paradisiache come la spiaggia del Grande Pevero, meravigliosa baia a mezzaluna immersa in una verdeggiante macchia mediterranea e rocce di granito levigate dall’acqua e dal vento. Suggestive sono le località costiere di Romazzino, in particolare le sue bellissime spiagge e quella di Poltu di Li Cogghj. A pochi chilometri più a sud troviamo incastonate su una piccola penisola le spiagge di Capriccioli, con la loro sabbia finissima, le rocce di granito giallo e rosa e una vegetazione rigogliosa tra ginepri e pini marittimi. Poco distante è possibile ammirare il porticciolo naturale di Cala Volpe, tra le località più glamour dell’intera Costa Smeralda, famosa per essere stata il set di alcune scene del film “Agente 007, la spia che mi amava”, con Roger Moore e Barbara Bach. Amatissime sono le spiagge di Pietra Ruja, chiamata così per il colore rosso delle sue pietre e la spiaggia di Rena Bianca, confine meridionale della Costa Smeralda, da cui è possibile ammirare sullo sfondo le suggestive isole di Saffi e di Mortorio. Abbracciato dal Golfo di Cugnana e dal Golfo di Marinella, troviamo Porto Rotondo, altra località prediletta di artisti e vip internazionali. Incantevoli sono le spiagge che costellano questa parte della costa orientale della Sardegna, come spiaggia Punta Volpe e spiaggia Ira, caratterizzate da fondali bassi, acqua turchese e sabbia bianchissima. Immersa nella natura, ai piedi del promontorio di Capo Figari, è possibile ammirare Golfo degli Aranci, un borgo marinaro ricco di perle naturalistiche di assoluta bellezza come Cala Moresca. Particolarmente pittoresco è il borgo di San Pantaleo, arroccato sul massiccio della Cugnana e situato quasi a metà strada tra Arzachena e Portisco. In questo paesino dell’interno è possibile ammirare i caratteristici stazzi, piccole abitazioni rustiche in granito fortemente diffuse nella Gallura ed emblema della vita rurale di un tempo. Rinomato è il mercatino che si svolge ogni giovedì dal mese di maggio ad ottobre, in cui è possibile trovare tantissimi prodotti locali e di artigianato di assoluto pregio.

Il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu

Nella parte centro-orientale della Sardegna, si estende il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, un territorio dalla bellezza aspra e selvaggia. Dal 1998 il Parco tutela 74 mila ettari distribuiti in ben 27 comuni che fanno parte delle regioni storiche e geografiche della Barbagia, del Mandrolisai e dell’Ogliastra. Tanti sono i luoghi dove poter ammirare un patrimonio naturalistico immenso tra biodiversità e varietà di paesaggi stupendi che spaziano da montagne dalle cime inaccessibili a foreste rigogliose, vallate, canyon e falesie a picco sul mare che si aprono a spiagge paradisiache. Al centro del Parco vi è il famigerato massiccio del Gennargentu, il “tetto della Sardegna”, che è capace di entusiasmare con i colori che lo caratterizzano durante le stagioni, dall’argento e bianco dell’inverno ad uno sfavillante verde durante le stagioni più calde dove il profumo del timo e la fioritura della peonia donano sensazioni uniche. Molti sono naturalmente i percorsi escursionistici che permettono di scoprire al meglio questi luoghi, come quelli che portano fino a punta La Marmora, la vetta più alta con i suoi 1834 metri e sul monte Bruncu Spina, da cui è possibile godere di una panoramica spettacolare del cuore della Sardegna. A queste vette si legano la bellissima Foresta di Montes e la suggestiva Gola di Gorropu, modellata nel tempo dalle acque che scorrono al di sotto dei Supramonte, gli altipiani calcarei-dolomitici che caratterizzano quest’area dell’isola. Incantevoli sono le grotte Su Bentu e Sa Oche, luogo dove la natura regna sovrana, tra lunghissime cavità carsiche e ambienti decorati da stalattiti e stalagmiti e pareti modellate dall’acqua e dal vento, così come spettacolare è la sorgente Su Gologone, dove un’acqua pura e freschissima scorre in mezzo ad una vegetazione lussureggiante. Questo territorio così ricco di risorse è stato abitato sin dall’antichità come testimoniano i tanti siti dell’età prenuragica e nuragica, come l’Area Archeologica del Monte Tiscali, che custodisce i resti di un misterioso villaggio nuragico incastonato all’interno di una grande dolina costituito da agglomerati abitati fino al medioevo. Borghi pittoreschi costellano questa parte della Sardegna, come Oliena, un piccolo paese che sorge ai piedi del maestoso Monte Corrasi, dove molte sono le tradizioni artigianali ed enogastronomiche di eccellenza, su tutte il Nepente, un pregiatissimo Cannonau DOC. A pochi chilometri da Oliena troviamo l’affascinante cittadina di Orgosolo, considerato il paese dei murales per i numerosi dipinti che ornano le strade e le mura del centro storico e soprattutto tra i luoghi più importanti del Canto a Tenore Sardo, dichiarato nel 2006 patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO. A proposito di tradizioni, di assoluta importanza culturale è il borgo di Mamoiada, che sorge immerso in una natura rigogliosa da cui gli abitanti nel tempo hanno ricavato prodotti caseari prelibati, come il sa frughe e il casu martzu, gustosissimi da gustare con una bella fetta di pane carasau. Questo piccolo paesino dell’entroterra sardo è celebre per la meravigliosa festa di carnevale dove vanno in scena le pittoresche maschere dei Mamuthones e degli Issohadores in un tripudio di danze e musiche tradizionali. Verso la costa orientale, troviamo invece Dorgali, dove all’interno del suo centro storico possiamo scoprire la bellezza di case in pietra e botteghe specializzate nella lavorazione della ceramica e nella creazione dei caratteristici gioielli in filigrana. Di grande rilevanza culturale è il Museo Archeologico di Dorgali, che custodisce le meravigliose tracce storiche e archeologiche dell’età nuragica e punico-romana di quest’area. Del Parco Nazionale fa parte anche l’affascinante Golfo di Orosei, 40 chilometri di litorale che va da Capo Comino a nord a Capo di Monte Santu a sud. È caratterizzato da una grande varietà di costa tra lunghi arenili di sabbia finissima a pareti rocciose a picco sul mare, insenature, spettacolari grotte e piccole baie, tra le quali spiccano le rinomate Cala Goloritzè e Cala Luna.

Il Sulcis-Iglesiente e le sue Isole

Nella parte sud-occidentale della Sardegna si estende il Sulcis-Iglesiente, una regione storica e geografica con un vasto patrimonio non solo naturalistico ma anche storico e archeologico. Tra baie, insenature, spiagge baciate da un mare color smeraldo e aspre falesie si aprono paesaggi selvaggi totalmente immersi nella macchia mediterranea. Ma quel che più colpisce ogni visitatore che si accinge a scoprire questi luoghi sono i numerosi villaggi minerari che caratterizzano la zona, spettacolare testimonianza di archeologia industriale. Il Sulcis-Iglesiente è stato infatti in passato il bacino minerario più importante d’Italia e d’Europa e oggi molte delle sue miniere, dismesse, rappresentano importanti e suggestive attrazioni turistiche, tra villaggi fantasma e scheletri di strutture che rendono ancora più affascinante ambienti naturali magnifici, Sotto questo aspetto, tanti sono i siti presenti in particolare tra i territori di Fluminimaggiore, Carbonia e Iglesias, dove è possibile visitare anche l’interessante Museo dell’Arte Mineraria e Museo Mineralogico. Di assoluto fascino è il villaggio minerario di Planu Sartu, situato sulla costa di Buggerru, in cui troviamo la spettacolare Galleria Henry, lunga circa un chilometro e costruita per consentire il trasporto dei minerali tramite una piccola linea ferroviaria posta a strapiombo sul mare. Poco più a sud lungo una costa caratterizzata da imperiose falesie si erge, incastonata nelle rocce, la Torre di Porto Flavia, che, sospesa tra mare e cielo si affaccia sul meraviglioso faraglione Pan di Zucchero. La Torre faceva parte di un’ ardita struttura di gallerie minerarie scavate nel promontorio di Masua per consentire il trasporto dei materiali estratti direttamente sulle imbarcazioni. Altrettanto spettacolare è la Laveria La Marmora di Nebida, uno dei più importanti centri di estrazione del primo Novecento, di cui permangono i resti di un florido villaggio, posti su un declivio e parte integrante di un panorama mozzafiato, tra il mare azzurro e gli splendidi faraglioni. Questa parte della Sardegna custodisce perle naturalistiche di grande fascino come le spiagge dorate di Marina di Gonnesa, con le sinuose dune disseminate su un arenile lungo più di tre chilometri. Suggestivo è Portoscuso, un villaggio di pescatori in cui spiccano la cinquecentesca Torre di Portoscuso e la tonnara Su Pranu, emblema di una florida e persistente tradizione marinara. Ricco di luoghi particolarmente meravigliosi è l’Arcipelago che arricchisce la costa del Sulcis. All’interno dell’Isola di San Pietro troviamo il caratteristico borgo di Carloforte, il cui nome è un omaggio al re Carlo Emanuele III che nel 1738 concesse a delle famiglie di pescatori liguri insediate nell’isola tunisina di Tabarka di colonizzare l’Isola di San Pietro per meglio far crescere i loro commerci in difficoltà. Nel paese forti sono le tradizioni ancorate alla cultura e alla lingua dei fondatori genovesi, così come gustosissime sono le specialità marinare a base di tonno e il prelibato cous cous Tabarkino. Nell’Isola di Sant’Antioco, la maggiore dell’arcipelago, è possibile ammirare Calasetta, un paesino marinaro di fondazione ligure su cui svetta una meravigliosa Torre in pietra vulcanica eretta in funzione difensiva contro le scorribande dei pirati. Sull’isola tanti sono i siti e le tracce di insediamenti che hanno attraversato i millenni, così come immancabili sono le perle paesaggistiche come Cala Sapone e l’incantevole Turri, con le sue selvagge scogliere. L’entroterra del Sulcis-Iglesiente è caratterizzato da tanti luoghi di rilievo per bellezza naturalistica, come la Grotta San Giovanni e la Grotta Is Zuddas, posti dove la natura ha vestito i panni dell’artista. Ma addentrandosi in questo territorio è possibile anche scoprire antichi nuraghi, necropoli fenicie, templi romani e castelli medievali. In particolare, favolosi sono i resti del Tempio punico-romano di Antas, situato tra Fluminimaggiore e Iglesias, in un’area abitata sin dall’età nuragica e suggestivo è il Castello di Acquafredda, situato a Siliqua e famoso perché si ritiene sia stato costruito dal Conte Ugolino della Gherardesca di Donoratico, protagonista del XXXIII canto dell’Inferno di Dante.

Cerca...