Reggio Calabria, guida di viaggio

Ricca di fascino e con un passato alle spalle ultra millenario, Reggio Calabria è una città tutta da scoprire. Conosciuta anche come la terra dei “bronzi grazie alle due celebri statue greche che ne hanno fatto il vero e proprio simbolo della città, è' situata alla punta estrema della penisola e contornata da un solo lembo di mare che la separa dalla Sicilia.

La fondazione di Reggio Calabria risale all'epoca delle prime città greche in Italia, fino a divenire, nel corso del tempo, una delle colonie più importanti della Magna Grecia; sede di artisti, filosofi e polo commerciale verso tutti i principali centri mediterranei. divenne una grande metropoli sotto l'impero bizantino ed, in seguito, fu dominata dai normanni, dagli svevi, dagli angioini e dagli aragonesi.

Città dinamica ed ammaliante, Reggio non smette di sorprendere chiunque sia alla ricerca di cultura, divertimento e buon cibo. Celebre il suo bel lungomare, così come i tanti musei, attrazioni e teatri che la rendono viva e coinvolgente durante tutte le stagioni dell'anno. Numerose sono anche le escursioni naturalistiche che si possono intraprendere nei dintorni, spaziando dal Parco Nazionale della Sila fino alle bellissime spiagge e calette naturali che circondano tutta la costa sud della Calabria tirrenica.

Museo Archeologico Nazionale di Reggio

Nato dalla volontà dell'archeologo trentino Paolo Orsi, il Museo nasce all'indomani del violentissimo terremoto che colpì la città di Reggio Calabria nel 1908. L'idea era quella di creare un luogo appositamente studiato per conservare il patrimonio archeologico del territorio legato prevalentemente al periodo della Magna Grecia. Protagonisti indiscussi della collezione sono i due imponenti Bronzi di Riace, scoperti fortuitamente nelle acque di Riace Marina nel 1972. Le due celebri statue, tra le più importanti e conosciute al mondo, risalirebbero al V secolo a.C. e sono una rarissima testimonianza di scultura risalente all'epoca greca.

L'importanza dei bronzi non offusca, però, il resto delle opere esposte al museo, che ospita una collezione di antichità comprendente un vastissimo arco temporale che spazia dalla preistoria fino all'ultima età romana. Gli oggetti di vita quotidiana risalenti al paleolitico, i frammenti di arte rupestre e gli scheletri rinvenuti nella grotta del Romito di Papasidero sono solo alcune delle testimonianze legate al periodo storico più antico della Calabria.

Nel contesto della colonizzazione greca, invece, sono tantissimi i reperti che provengono da Sibari, Crotone e Rosarno, di grande importanza per ricostruire la storia delle prime colonie greche in Italia fondate a partire dal VII secolo a.C.

Per l'importanza e la quantità di collezioni esposte, il museo archeologico di Reggio Calabria è considerato, ad oggi, uno dei più importanti d'Italia e al mondo. Ad arricchire ulteriormente l'offerta di visita sono le mostre temporanee, i concerti e gli eventi che vengono periodicamente proposti ai visitatori del museo.

Castello Aragonese

È il castello principale di Reggio, denominato “Aragonese” per le aggiunte che vennero realizzate durante il dominio spagnolo del re Alfonso d'Aragona. La sua fondazione è, però, di epoca bizantina. Alcuni documenti fanno risalire la sua fondazione al 536 circa.
La fortificazione è celebre per le sue due imponenti torri merlate, che nel 1897 furono insignite del titolo “Monumento nazionale”, per il loro importante valore storico artistico.
Il castello, nel corso dei secoli, è stato teatro di numerosi episodi che hanno scritto la storia della città. Da avamposto militare e baluardo difensivo contro gli avversari, divenne prigione e caserma nel periodo del Risorgimento. Fu conquistato definitivamente da Giuseppe Garibaldi nel 1860 e sopravvisse al devastante terremoto del 1908, per poi essere in parte demolito a seguito del progetto urbanistico di risanamento della città che prevedeva la costruzione di nuove strade e l'apertura di varchi che attraversavano proprio una parte occupata precedentemente dalla fortezza.
Dopo un attento ed accurato lavoro di restauro e messa in sicurezza, il castello è tornato nuovamente agibile e fruibile al pubblico. Dal 1956 ospita l'istituto nazionale di geofisica e da vari anni è diventata la sede per numerosi eventi sociali e culturali.

Chiesa degli Ottimati

Nei pressi del Castello è presente una bella chiesetta di fondazione bizantina, che si contraddistingue per la bella e splendente cupola di colore rosso che predomina nella parte alta della struttura. La chiesa è denominata degli “Ottimati” dal nome dell'antica cripta presente all'interno, che era legata al nome dell'omonima congrega che ne commissionò l'esecuzione. Ancora oggi è possibile notare la presenza di numerose lapidi ed epigrafi commemorative dove sono ancora leggibili i nomi delle famiglie nobiliari membri di tale corporazione. Lo stile della chiesa riprende, a grandi linee, le forme arabo-normanne comuni in gran parte degli edifici costruiti in epoca normanna nel sud Italia. L'edificio, infatti, subì una radicale trasformazione durante il XII secolo, quando fu dedicata a San Gregorio Magno. In origine la pianta della chiesa doveva essere di tipo quadrangolare, con tre navate e cinque cupolette secondo lo stile dell'epoca. Con il passare del tempo la chiesa subì numerosi rimaneggiamenti fino ad assumerne le attuali forme dopo un ultimo restauro avvenuto nel secolo scorso. Ad oggi è gestita dai padri Gesuiti, che la mantengono viva attraverso una serie di attività spirituali e culturali.

Lungomare Falcomatà

Definito il “chilometro più bello d'Italia” il lungomare di Reggio si estende in realtà per circa 1,7 km lungo la fascia costiera prospicente lo stretto. La sua ricca varietà di palme, arbusti, alberi e specie floreali miste ne fa un salotto che si affaccia direttamente sul mare. È proprio da qui che si verificherebbe il particolare effetto ottico detto “fata morgana; tale fenomeno, visibile solo nei giorni senza particolare foschia, permetterebbe di osservare la Sicilia da un punto di vista più ravvicinato rispetto a quello effettivo.

Il lungomare di Reggio Calabria è chiamato Falcomatà dal nome del sindaco Italo Falcomatà, che nella metà degli anni Novanta volle contribuire alla rinascita della città attraverso una grande opera di riqualificazione urbana, particolarmente rivolta al belvedere sul mare, fino a quel periodo in stato di abbandono e degrado. Da quella che fu chiamata la “Primavera di Reggio”, seguirono una serie di interventi che riportarono la zona del centro storico ai fasti e alle bellezze del periodo precedente al terremoto del 1908.

Una passeggiata sul lungomare permette di conoscere ed attraversare la storia di Reggio, a partire dal suo periodo più antico, quello greco-romano, così come testimonia il monumento celebrativo del IV secolo a.C. dedicato al poeta Ibico Reggino o la colonna ellenistica sormontata da un tripode che fa riferimento al dio Apollo, a cui la città era dedicata in un primo momento. Proseguendo lungo il percorso sono ancora visibili tracce delle antiche mura greche e parte di un antico impianto termale di epoca romana.

La passeggiata è ulteriormente arricchita dai numerosissimi edifici di stile liberty che fanno da contorno allo spazio verde; tra i più belli sono da citare palazzo Spinelli, villa Zerbi e palazzo Zani, oggi sede della facoltà di Giurisprudenza.

Duomo di Reggio Calabria

Il Duomo di Reggio, dedicato a Santa Maria Assunta, è la chiesa più grande di tutta la Calabria. Interamente ricostruito dopo il sisma del 1908, fu consacrato soltanto venti anni più tardi. La Cattedrale è posta sulla cima di una monumentale scalinata, dominata dalle due statue di San Paolo e Santo Stefano di Nicea, ad opera dello scultore Francesco Jerace. La sua facciata è dominata da tre grandi portali in bronzo, ed è in stile liberty con alcuni riferimenti in chiave neo-gotica, secondo lo stile ed il gusto che era in linea nella prima metà del secolo precedente. All'interno della Basilica, suddivisa in tre grandi navate, sono ospitate alcune opere di grande prestigio artistico, come il bellissimo pulpito in marmo, la Cappella di San Paolo e la Cappella del Santissimo Sacramento, riccamente decorata con tarsie di marmo colorato.
Fortissimo è il legame che i cittadini hanno con il culto mariano, in particolare con la Madonna della Consolazione, patrona della città e presente all'interno della Cattedrale da una bella opera realizzata dal reggino Nicolò Andrea Capriolo. Il quadro, risalente al 1547, raffigura la Vergine in trono con il bambino in braccio ed i santi Antonio da Padova e Francesco D'Assisi ai lati. L'icona è oggetto di forte devozione soprattutto durante la festa patronale della città, uno degli eventi più sentiti di Reggio, che si tiene il secondo sabato di settembre. In quella giornata una grande processione trasporta la sacra effigie dalla Basilica dell'Eremo fino alla Cattedrale.

Museo del Bergamotto

Questo interessante museo si trova nel pieno centro storico di Reggio Calabria. È nato nel 2008 con lo scopo di promulgare la storia e la conoscenza di questo tipico agrume calabrese, il bergamotto. Questo frutto, ricchissimo di proprietà e legato da un aroma inconfondibile, è un prodotto riconosciuto sotto il marchio DOP (denominazione di origine protetta) e coltivato prevalentemente nell’area reggina, in una fascia territoriale che non supera i cento chilometri. Le tipologie prodotte sono principalmente tre: Femminiello, Castagnaro e Fantastico. La storia e i metodi di lavorazione del bergamotto sono ampiamente illustrati all’interno del museo, suddiviso in varie sezioni. In alcune sale sono esposti gli antichi macchinari di estrazione, risalenti addirittura al Settecento, nonché gli attrezzi ed il materiale riguardante la chimicazione dell’olio essenziale. Un altro settore espone una serie di fotografie, documenti ed illustrazioni che delineano la storia commerciale del prodotto ed il suo uso nell’enogastronomia e nella cosmesi. Non a caso il suo intenso aroma è utilizzato per produrre oli essenziali, profumi, creme e fragranze che vengono esportate in tutto il mondo. La sala finale del museo, inoltre, ospita un piccolo negozio dove è possibile acquistare il prodotto finale, o magari la famosa “Calabrisella”, ovvero un’acqua di colonia al bergamotto prodotta da oltre un secolo, apprezzata e lodata dalla regina Margherita di Savoia, da Gabriele D’Annunzio e dal poeta Alberto Cavalieri, che addirittura le dedicò alcuni versi.

Teatro Cilea

Il teatro è dedicato alla memoria del grande compositore calabrese Francesco Cilea. Al suo interno ha una capienza di circa 1500 posti così da classificarsi come il teatro più grande ed importante della Calabria.
Inaugurato ufficialmente nel 1816 dal re Ferdinando I di Borbone, sorgeva precedentemente tra Via dei Bianchi e via Terme, dove oggi sorge il Palazzo delle poste. Fu in seguito demolito a causa degli ingenti danni provocati dal sisma del 1908. Fu per questo motivo che si decise di costruire una struttura ex novo, che fu inaugurata ufficialmente solo nel 1931, su progetto dei due ingegneri Laviny e Domenico De Simone. La sua struttura interna fu concepita a ferro di cavallo e tre ordini di palchi, più un loggione ed un ampio palco reale disposto nella parte centrale. La sala è preceduta da un elegante foyer di stile ottocentesco.
Oggi il teatro è il vero e proprio riferimento per gli spettacoli di prosa, i concerti e la stagione operistica, che ogni anno vede protagonisti numerosi artisti italiani ed internazionali.

Pinacoteca Civica

La sede di questa piccola ma interessante pinacoteca si trova all'interno di un'ala del teatro Cilea, nei pressi del lungomare Falcomatà. Fu inaugurata nel 2008 accorpando l'antica collezione del museo civico (oggi soppresso) ed una serie di quadri e sculture che furono oggetti di lasciti e donazioni, soprattutto da parte di privati. All'interno della pinacoteca sono conservate una serie di collezioni comunali e private che raccontano la storia del patrimonio pittorico in Calabria dal XV al XX secolo. Tra le varie opere esposte sicuramente sono degne di menzione le tavole pittoriche del celebre maestro Antonello Da Messina, che raffigurano San Girolamo penitente e la visita dei tre angeli ad Abramo. Proseguendo in ordine cronologico ritroviamo alcune testimonianze del periodo barocco, come la celebre tela del cavalier calabrese Mattia Preti che ritrae il Ritorno del Figliol prodigo. Da segnalare, ancora, il Cristo e l'Adultera di Luca Giordano, il gruppo scultoreo del Laocoonte di Pietro Bernini ed alcuni disegni a china di Renato Guttuso. Tra le opere provenienti da Palazzo San Giorgio si contano circa 250 dipinti realizzati tra Ottocento e Novecento da un gruppo di artisti calabresi, su modello della scuola pittorica napoletana. La visione di queste opere consente di ripercorrere la storia della pittura calabrese in uno dei periodi artistici più floridi ed attivi della Regione.

Piazza Vittorio Emanuele II

Conosciuta dai reggini sotto il nome di Piazza Italia, costituisce il punto di incontro dei cittadini, difatti è ubicata in pieno centro città. L'ampia piazza è dominata dalla statua che simboleggia l'Italia, realizzata dallo scultore Rocco Larussa nel 1868, pochi anni dopo l'Unità nazionale. Il monumento rappresenta una figura femminile che simboleggia l'Italia turrita nell'atto di proteggere ed esortare i suoi figli a rompere le catene di Roma e Venezia per costituire l'identità della nazione. La piazza è anche il cuore amministrativo, politico e culturale della città, infatti è circondata da numerosi edifici di notevole importanza istituzionale, come Palazzo San Giorgio, che è sede del Municipio, Palazzo del Governo, che è sede della Prefettura, il Palazzo del Banco di Napoli ed il Teatro Cilea.
In una parte della piazza è possibile ammirare un ipogeo riportato alla luce durante recentissimi scavi archeologici, che hanno individuato ben undici stratificazioni diverse, a partire dal periodo più antico risalente al periodo greco, fino a quello più recente del XIX secolo. Questi rinvenimenti confermano come questo luogo abbia sempre costituito il fulcro della vita sociale e commerciale di Reggio. Di epoca greco-romana si attestano i frammenti della cinta muraria, di una strada lastricata e parti di un antico tempio, mentre all'epoca bizantina, normanna ed angioina sono riconducibili numerosi pozzi, cisterne ed acquedotti, nonché opifici e botteghe che attestano la prolifica attività economica della città. Molto interessanti sono i ritrovamenti di tantissime monete appartenenti a diverse epoche storiche, che hanno addirittura fatto ipotizzare ad alcuni studiosi l'esistenza di una zecca locale, la zecca di Reghion.

Le spiagge di Reggio Calabria

Oltre 200 km di spiagge meravigliose circondano la città di Reggio Calabria, tutte accomunate da acque limpide e trasparenti, soprattutto per via dei suoi fondali ghiaiosi. Persino nel pieno centro di Reggio si può accedere ad una bella baia che si trova a ridosso del lungomare Falcomatà. Spostandosi dal centro si incontrano invece le incantevoli località di Bagnara Calabra, delimitata da due promontori a picco sul mare, Scilla e Roccella Ionica. 

Tra il Tirreno e lo Ionio sono numerosissime le spiagge che offrono tanta biodiversità ed un paesaggio che differisce l'uno dall'altro in brevissime distanze. C'è solo l'imbarazzo della scelta, quindi, nello scegliere se approfittare della bellezza di una caletta caratterizzata da sabbia bianca, da ciottoli, ghiaia o da sassi, l'ideale magari per gli amanti dello snorkeling. Numerose sono le escursioni che possono essere organizzate in barca nelle zone limitrofe, per godere anche dal largo le biodiversità che popolano i mari calabresi o semplicemente ammirare dal largo la fascia costiera.

Sul versante ionico Capo Bruzzano di Bianco, la Costa dei Gelsomini e Marina di Ginosa Ionica è classificata tra le più belle per la sabbia bianca e compatta, il mare trasparente ed il loro aspetto selvaggio ed incontaminato. Questo tratto di costa è ancora incontaminato e lontano dal turismo di massa. Molto interessante è la zona di Bova Marina, protetta da un piccolo promontorio (Bova superiore) classificato come uno dei borghi più belli d'Italia. Celebre per le sue tipiche casette in mattoni e per le rovine dell'antico castello normanno, è accessibile attraverso una serie di stradine che attraversano il piccolo paesino, circondato da un panorama sicuramente impagabile.

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