Roma, guida di viaggio
Roma caput mundi. Centro del mondo nel glorioso impero romano, Roma è stata ed è tutt’oggi la capitale del potere temporale e di quello religioso. La città eterna non smette mai di affascinare grazie all’enorme bagaglio storico, artistico e culturale che essa conserva. Con le sue rovine antiche, le chiese, i monumenti e le piazze, non smette mai di sorprendere. Non a caso è la città con la più alta concentrazione di opere, musei e monumenti al mondo, tale da attirare milioni di visitatori da tutte le parti del mondo. Ogni suo angolo rappresenta una continua scoperta, un’ eterna meraviglia per chiunque voglia ricercare le radici di un passato glorioso che non si è mai affievolito nel corso dei secoli. Sulla bellezza di questo luogo così affascinante sono stati scritti fiumi di inchiostro. A cominciare dai nobili, scrittori ed artisti che nel periodo del Gran Tour visitavano l’urbe e ne rimanevano affascinati, rapiti dalla magia e dall’aura solenne che la città gli trasmetteva. Una semplice passeggiata in centro è sufficiente per rivivere i fasti del passato. Il profilo del Colosseo, come quello del Tevere con il “cupolone” sullo sfondo, la rendono magica ed unica al mondo. La città eterna è la pura espressione di tutto il patrimonio artistico, storico e culturale del mondo occidentale. Costruita sui celebri sette colli, oggi si estende su una superficie di oltre 1000 kmq. Per poterla visitare al meglio è necessario pianificare un itinerario che consenta di concentrarsi volta per volta su degli itinerari tematici: la Roma antica , quella paleocristiana, la città Barocca e tanti altri percorsi imperdibili, l’uno più affascinante dell’altro.
Colosseo
Per cosa è famosa Roma se non per il Colosseo ? Il celebre anfiteatro (il più grande del mondo romano) è radicato nella memoria di tutti, ogni qual volta si citi o si pensi alla città eterna. Costruito all'epoca della dinastia giulio-flavia, l'Anfiteatro Flavio poteva contenere un numero di spettatori che spaziava dalle 50.000 alle 80.000 persone, contando anche i posti occupati in piedi.
Simbolo indiscusso della potenza imperiale, l'edificio fu terminato sotto l'imperatore Tito Flavio Vespasiano. La sua struttura è costituita da tre anelli concentrici e tre ordini di arcate, con un ultimo livello di completamento a parete piena. La sua costruzione fu davvero complessa ed elaborata. Sul luogo dove vennero poste le fondamenta sorgeva, infatti, un grande lago artificiale voluto dall'Imperatore Nerone per la sua sfavillante domus aurea. La bonifica del terreno e l'eliminazione della grande quantità di acqua richiesero anni ed un attentissimo lavoro di ingegneria idraulica. L'azione di poderose pompe idrauliche permisero lo smistamento dei flussi attraverso dei canali di scolo sotterranei. Successivamente vennero poste le prime fondamenta estraendo pesanti blocchi di travertino provenienti dalla adiacente cava di Tivoli.
Come per tutti gli edifici di questo genere, al suo interno si tenevano principalmente i "munera", ovvero gli spettacoli dei gladiatori, i combattimenti tra gli animali feroci e vari scenografici giochi. Tutti gli spettacoli erano ricchi di scenografie, che cambiavano a seconda dell'evento rappresentato. Talvolta l'arena veniva completamente riempita di acqua per mettere in scena le cosiddette "naumachie", ovvero le epiche battaglie navali che si tennero nelle acque del mar Mediterraneo. I suoi profondi sotterranei erano collegati da un complesso sistema di gallerie, botole e piattaforme che permettevano facilmente di introdurre sulla superificie gli animali e gli allestimenti che dovevano animare la scena.
Non tutti sono a conoscenza che la denominazione "Colosseo" fu data soltanto in epoca medioevale, a memoria della colossale statua di Nerone che sorgeva nei suoi pressi. Fu proprio nel Medioevo, a seguito della cessazione dei giochi gladiatorii, che l'edificio venne abbandonato a se stesso, fungendo come cava di estrazione di materiali reimpiegati per costruire chiese e palazzi. Probabilmente senza il Colosseo non sarebbero esistiti molti edifici storici come Palazzo Barberini o la Basilica di San Pietro, dato che la maggior parte dei marmi furono staccati per costruirne le facciate.
Secondo le stime il Colosseo risulta il sito turistico italiano più visitato, con una media di oltre 7 milioni l'anno. Una cifra a dir poco considerevole, ma che non sorprende, per il fortissimo potere di attrazione che un edificio così imponente riesce a trasmettere.
Il foro romano
Il Foro Romano è una vasta area archeologica che si estende tra Piazza Venezia ed il Colosseo. Tra le più grandi al mondo per estensione, occupava anticamente la parte centrale della città, dove erano concentrati gli edifici pubblici civili e sacri più importanti per il popolo romano. Il foro era, appunto, il luogo di incontro di tutti i cittadini, il cuore pulsante dell'urbe adibito allo svolgimento delle funzioni e delle attività pubbliche più varie. Originariamente l'area era occupata da una grande palude, che fu fatta bonificare attraverso la costruzione della cloaca massima, una delle più avanzate opere di bonifica che la storia antica ricordi. Attraverso un complesso sistema di drenaggio delle acque, si fornì lo spazio necessario per iniziare la costruzione di maestosi edifici, templi e monumenti celebrativi. Nella zona della curia si tenevano le riunioni del Senato, mentre nel Comitium si svolgevano le assemblee pubbliche. A poca distanza dal suo piazzale sorge il celebrativo arco di Settimio Severo, che raffigurava le celebri vittorie imperiali contro il popolo dei Parti, in Persia. Tra i resti degli edifici religiosi sono presenti invece i due templi della Concordia e di Saturno, dove si tenevano i cosiddetti " Saturnalia", le feste e le celebrazioni in onore del dio.
Sul lato verso il Colosseo l'area del foro è racchiusa dal celebre arco di TIto, che commerava le vittorie di Vespasiano e Tito sui Giudei.
Il foro romano venne abbandonato dopo la decadenza dell'impero romano. Molti edifici furono abbandonati a se stessi e i materiali di cui erano composti vennero spesso smantellati e riutilizzati per costruire chiese e palazzi. Fu solo nella prima metà dell'Ottocento, con l'insorgere delle campagne di scavo, che si decise di perlustrare a fondo l'area, riportare alla luce e preservare un grandissimo patrimonio che ancora oggi la città è fiera ed orgogliosa di mostrare. Molto suggestivo è, appunto, passeggiare in questa zona di sera, magari osservando dall'alto del Campidoglio tutti i monumenti illuminati.
Basilica di Santa Maria Maggiore
E’ una delle quattro Basiliche papali di Roma. La più grande dedicata alla Vergine per cui prende il nome di "Maggiore". Si trova a pochi passi dalla stazione centrale Termini, alla sommità del colle Esquilino. Secondo la leggenda, la fondazione della chiesa è legata al sogno mistico di un patrizio di nome Giovanni e del papa Liborio, che una notte di Agosto del 352 sognarono contemporaneamente la Vergine Maria. Nel sogno la Madonna ordinò loro di costruire una chiesa a lei dedicata. Un evento miracoloso inaspettato avrebbe indicato il luogo preciso dove erigerla. Fu una bizzarra nevicata che avvenne il giorno seguente a mostrare dove tracciare il perimetro della Basilica, poichè la neve si posò giusto sul colle dell'Esquilino, dove tutt'ora sorge il maestoso edificio. La leggenda è ben narrata dalla famosa tavola di Masolino, parte di una pala d'altare oggi custodita all'interno del Museo di Capodimonte, ma in origine commissionata dalla famiglia Colonna per la sacrestia della Chiesa.
Attualmente la Basilica è la sola ad aver conservato le antiche strutture paleocristiane, nonostante i pesanti rifacimenti e le aggiunte avvenute in epoca successiva. Nella seconda metà del Seicento fu trasformata completamente, assumendo le forme che tutt'ora riusciamo ad osservare oggi. A cominciare dall'elegante facciata barocca, così come all'interno, nella zona absidale e lungo il luminosissimo impianto delle tre grandi navate. In alto, nella parte centrale, domina un maestoso soffitto, decorato in oro americano donato dalla regina Isabella di Castiglia al papa Alessandro Borgia ( 1492-1503).
Numerose sono le opere d'arte custodite al suo interno: il colossale baldacchino che sovrasta l'altare centrale; il gruppo scultoreo di Arnolfo di Cambio raffigurante la scena della natività; lo splendido mosaico cosmatesco risalente al XIII secolo. Queste e tante altre sono le gemme che una chiesa così bella quanto importante riserba al visitatore e a chiunque voglia apprezzare l'imponenza e la maestosità delle architetture romane religiose.
Piazza di Spagna
È una delle piazze più famose di Roma. Situata a ridosso delle più famose vie dello shopping, è amatissima dai turisti che la scelgono per sostare e riposarsi dalle lunghe passeggiate per il centro di Roma. Deve il suo nome al Palazzo di Spagna che si trova nelle sue adiacenze, sede dell'ambasciata iberica. La grande scalinata di Trinità dei Monti, che conduce alla bella Chiesa della Santissima Trinità, mantiene uno strepitoso effetto scenografico, dato dalla serie di rampe in travertino che discendono cadenzate verso la monumentale fontana della Barcaccia, opera del grande Bernini. L'effetto che si viene a creare sembra proprio essere quello di una cascata di pietra, in continuità con lo scorrere dell'acqua della vicina fontana. In primavera ed in estate la scala viene spesso addobbata con piante e fiori coloratissimi, che la rendono ancora più affascinante, creando l'effetto di un vero e proprio "salotto" mondano. Sulla piazza si affacciano numerosi edifici, di notevole interesse storico ed architettonico. Alcuni di essi sono stati trasformati in lussuosissimi alberghi, che dalle loro camere offrono in bella vista l'affaccio della piazza e della scalinata dall'alto. Su di un lato prospicente vi è la casa museo dedicata al poeta e scrittore inglese John Keats, che scelse questo luogo per dimorarvi stabilmente durante i suoi soggiorni romani.
Fontana di Trevi
È difficile incontrare una persona che si sia fermata ad ammirare la mitica fontana senza aver mai lanciato una monetina esprimendo un desiderio. Sono milioni le persone che la ammirano o passeggiano ogni anno nei suoi dintorni, attirati già dallo scroscio di acqua che si riesce a percepire già da vari metri di distanza. Basta semplicemente girare un angolo per ritrovarsi sopraffatti dalla bellezza e dalla monumentalità di questo vero e proprio capolavoro artistico.
Resa memorabile dalla famosa scena de " La Dolce Vita" di Fellini, in cui Anita Ekberg invita Marcello Mastroianni a bagnarsi insieme a le, la Fontana di Trevi è uno di quei "must" imperiibili da visitare durante un soggiorno a Roma. Anche Totò, nella celebre pellicola "Totòtruffa 62" finge di esserne il proprietario e tenta di venderla ad uno sprovveduto turista.
Iniziata nel 1732 su progetto di Nicola Salvi e completata nel 1762, è un capolavoro in marmo che riesce a fondere mito, natura ed architettura in una sola scenografia urbana. Alta 26 metri e con una larghezza di 20, occupa una parte intera di una facciata del palazzo Poli. Al centro della fontana, su modello di un antico ninfeo, domina la figura di Oceano, che conduce un cocchio a forma di conchigia, trainato da due cavalli prorompenti bloccati da due enormi Tritoni. La divinità è contornata da una schiera di figure mitologiche, che sembrano quasi aggrapparsi alle rocce dalle quali sgorgano cospicui rivoli di acqua. I tanti soggetti animano copiosamente la scena, che non risulta mai statica, bensì movimentata dall'armonia e dal moto creato dal giusto posizionamento dei personaggi e dalle cavità create nel marmo, che insieme ai riflessi dell'acqua, portano alla creazione di molteplici giochi di luce ed effetti di chiaroscuro.
Le tantissime monetine che occupano il fondo della fontana vengono raccolte quasi ogni mattina dalla Caritas. Generalmente il famoso gesto del lancio è legato al tradizionale rito che tutti i turisti svolgono: ci si mette di spalle e si lancia una moneta con il braccio destro. Se il rituale sarà svolto in maniera corretta, si avrà la garanzia di ritornare sicuramente di nuovo a Roma.
Pantheon
Tra tutti i monumenti di Roma, il Pantheon è forse quello che riesce ad esprimere meglio la solennità e la storia di una città dal passato glorioso. L'edificio è stato da secoli ripreso come fonte di ispirazione dei più grandi architetti al mondo, che hanno rivisto nelle sue forme architettoniche l'espressione più pura della bellezza e della perfezione dello stile classico. L'equilibrio e la stabilità erano i punti su cui da sempre gli studiosi e gli artisti hanno rivolto la loro attenzione. Con un'altezza ed un diametro di pari dimensioni il Pantheon è una vera e propria sfera perfetta.
Le origini del Pantheon risalgono all'epoca dell'Imperatore Augusto, precisamente al 27 a.C. Marco Vespasiano Agrippa, collaboratore e genero dell'imperatore, decide di realizzare un tempio dedicato a tutti gli dei dell'Olimpo, come si legge dall'iscrizione presente sull'architrave.
L' impianto originario dell'edificio fu completamente stravolto da Adriano, che nel 118 d.C. decise di ristrutturarlo e di spostarne il suo orientamento a 180 gradi, aprendo un ampio spazio porticato all'ingresso.
Dopo la caduta dell'Impero romano, il tempio cadde lentamente in uno stato di abbandono, fin quando non venne recuperato e trasformato in una Basilica Paleocristiana. Correva l'anno 609 quando papa Bonifacio IV decise di consacrarlo a Santa Maria de Martyres e di porgere al suo interno una preziosissima icona bizantina della Vergine con bambino, ricevuta in dono dall'imperatore bizantino Foca.
L'elemento che lo contraddistingue è, senza ombra di dubbio, la sua ampia cupola, di gran lunga superiore anche a quella di San Pietro. La parte interna è decorata da 28 cassettoni disposti su 5 ordini. Al centro vi è un foro largo all'incirca 9 metri, l'oculus, che permette di far cadere perpendicolarmente i raggi del sole che si spostano a diverse ore del giorno, come un vero e proprio osservatorio astronomico. Nel giorno della pentecoste, dall'alto dell'oculus vengono lanciati dei petali di rose che redono il pavimento uno splendido tappeto colorato.
Nel corso dei secoli il Pantheon ha continuato a svolgere la sua funzione di tempio sepolcrale, oltre che di chiesa. Fu scelto, infatti, da tantissimi artisti e personaggi illustri che lo preferirono come luogo per ospitare le loro spoglie. All'interno sono custodite infatti le tombe del grande Raffaello Sanzio, di Umberto I di Savoia, Annibale Carracci, Baldassarre Peruzzi e tanti altri.
Basilica di San Clemente
A pochi passi dal Colosseo e dal Foro Romano si trova una delle più belle basiliche paleocristiane di Roma. Oggi appartiene all’ordine irlandese dei frati domenicani ed ha dignità di basilica minore.
Disposta su più livelli, segue un ordine cronologico che abbraccia vari secoli di storia. Si potrebbe affermare che in un solo luogo è custodita la millenaria storia della città.
Un percorso archeologico consente di visitare i tre edifici sovrapposti nel corso del tempo, a partire dall’epoca romana fino al Medioevo.
Scendendo nei sotterranei della chiesa Medioevale, costruita nell’XI secolo, si può ammirare la basilica di epoca paleocristiana dedicata a San Clemente martire. Citata già nei testi di San Girolamo, presenta un ciclo di affreschi piuttosto ben conservato che narra il ciclo di Sant’Alessio e scene della passione di San Clemente, terzo papa di Roma dopo San Pietro.
Negli ambienti più in basso sono ancora visibili i resti di un antico magazzino di età repubblicana, probabilmente un granaio o un deposito per le derrate alimentari. In un secondo ambiente si accede ad uno spazio legato ai celebri rituali che si tenevano in onore del dio persiano Mitra.
Dopo la caduta dell’Impero romano, questi funsero da fondamenta per l’erezione di una chiesa verso la metà del IV secolo, che a loro volta fu sovrapposta dall’attuale edificio. Esso fu costruito per volere di papa Pasquale II pochi anni dopo il sacco di Roma, perpetrato dal Normanno Roberto il Guiscardo.
Per il suo pregiatissimo pavimento marmoreo, in stile cosmatesco e per le splendide decorazioni che rivestono il transetto e la zona absidale, San Clemente viene considerata una delle testimonianze più ricche del medioevo romanico a Roma.
Nei secoli successivi si arricchì di altri interventi artistici, mirati ad abbellire maggiormente la chiesa, che ha rivestito da sempre un ruolo importantissimo per la Chiesa cattolica romana.
La cappella di Santa Caterina, commissionata nel 1428 dal cardinale Castiglioni, presenta un meraviglioso ciclo di affreschi realizzati da Masolino da Panicale.
La volta della navata principale è,
invece, decorata con stucchi, dipinti ed affreschi di epoca barocca, che alterano leggermente l’aspetto romanico dell’edificio, ma allo stesso tempo la impreziosiscono donandole eleganza e maestosità.
Musei Capitolini
Si trovano in Piazza del Campidoglio e costituiscono il museo pubblico più antico al mondo. Nel 1471 Papa Sisto IV decise di donare ai cittadini romani un gruppo di statue bronzee, tra le quali compariva anche la celebre lupa capitolina. Le opere, dal forte valore simbolico e celebrativo, furono sistemate originariamente nel cortile del Palazzo dei Conservatori sul Campidoglio, centro della vita religiosa e politica della città sin dall'antichità. Nel 1734 il Papa Clemente XII decise di istituire un vero e proprio museo che fosse aperto al pubblico, aggiungendo le famose statue a delle collezioni di oggetti antichi che aveva acquistato dal Cardinale Albano. Si trattava di uno dei primi musei della storia in assoluto.
Oggi i musei costituiscono la più importante collezione civica, che attraverso una vasta esposizione di opere racconta la storia di Roma. La loro visita inizia proprio dal celebre cortile dei conservatori, che ospita l'enorme testa ed i frammenti di una colossale statua raffigurante l’Imperatore Costantino. Al piano nobile si visitano le sontuose sale affrescate che ospitavano l'Appartamento dei Conservatori, che rappresentano il nucleo più antico del palazzo. Il secondo piano ospita la pinacoteca con numerose opere pittoriche celebri che spaziano dal Medioevo fino al tardo Barocco. Nel palazzo nuovo, invece, sono esposte la maggior parte delle opere museali che seguono ancora la loro originaria collocazione settecentesca.
Per il gran numero di opere esposte e per l'importanza che alcune di esse rivestono nel panorama storico artistico del nostro paese si può di certo affermare che una visita ai musei capitolini è una tappa obbligata per chiunque voglia approfondire l'affascinante storia di Roma.
Piazza Navona
Piazza Navona è una celebre piazza barocca di Roma, nata per volere della potente famiglia Pamphili durante il papato di Innocenzo X. Il Papa commissionò sulla piazza la costruzione del palazzo di famiglia e della chiesa di Sant’Agnese.
La forma ovale di Piazza Navona ricorda a grandi linee quella di uno stadio. Non a caso il luogo dove oggi sorge era, ai tempi dell’antica Roma, un grande stadio capace di contenere circa 30.000 persone. Fu fatto costruire dall’ Imperatore Domiziano e successivamente restaurato da Alessandro Severo. Decorato con numerose statue, era originariamente adibito alle gare di atletica. L’obelisco tutt’oggi presente al centro non apparteneva al contesto originario, ma proveniva dal circo della Villa privata di Massenzio. Fu spostato nel corso del Seicento e a partire da quel momento sovrasta imponentemente la celebre Fontana dei Quattro Fiumi. Realizzata dal grande artista Gian Lorenzo Bernini, la fontana è uno degli emblemi della scultura e dell’arte barocca. Raffigura i quattro fiumi principali della terra suddivisi per continente.
Giusto di fronte la grande fontana si erge l’imponente palazzo Pamphili, frutto del genio di Borromini che spesso fu messo a paragone con il suo avversario Bernini, comparando i due grandi monumenti che sono posti uno di fronte l’altro.
Uno degli spettacoli più scenografici che si tenevano in piazza era quello del “lago”, che si svolgeva durante i periodi estivi. Il punto di scarico della fontana veniva bloccato in modo da poter far defluire tutta l’acqua sulla piazza, allagandola per consentire ai passanti di rinfrescarsi e di godere del bel riflesso creato dal riflesso della luce sull’acqua. Questa consuetudine fu poi sospesa e proibita nel corso dell’Ottocento per motivi igienici.
Ancora oggi Piazza Navona è meta frequentatissima di turisti, artisti di strada, musicisti ed ambulanti, che la animano a tutte le ore del giorno e della sera.
Galleria Borghese
Il Museo Galleria Borghese è ospitato nell'omonima villa che sorge sulla collina del Pincio, anticamente di proprietà della potente famiglia Borghese. Originari di Siena, acquistarono un enorme terreno poco fuori Roma sul finire del XVI secolo. L'intento era quella di creare un enorme parco, che fu arricchito da una splendida villa quando la famiglia avviò una rapidissima ascesa sociale culminatasi con la nomina papale di Camillo, conosciuto come papa Paolo V. Il progetto architettonico riprese come modello di riferimento le grandi ville suburbane del Cinquecento. In particolar modo la villa della Farnesina e la villa dei Medici ubicata al Pincio. I lavori di direzione furono principalmente seguiti dal nipote di Paolo V, il Cardinale Scipione, che volle arricchirla con una grande quantità di opere d'arte. Egli iniziò ad acquistarle e collezionarle in modo quasi compulsivo. La raccolta di dipinti, sculture e manufatti di ogni genere non fece altro che affermare ancor di più il potere dei Borghese. Opere di Caravaggio, Tiziano, Raffaello e di tanti altri gloriosi artisti hanno contribuito ad accrescere l'importanza della villa e della famiglia. Alla fine del '600 si contavano all'incirca ottocento dipinti, a cui se ne aggiunsero altri nelle epoche successive, insieme a statue ed oggetti archeologici rinvenuti durante i primi scavi sistematici condotti nell'urbe e nelle zone limitrofe. Il rinnovamento delle sale in epoca successiva permise una nuova disposizione delle opere, concepite secondo una funzione più squisitamente museale, con al centro grandi capolavori (principalmente scultorei) a cui fanno da contorno i quadri alle pareti e gli splendidi affreschi sulla volta. Tale ingente patrimonio compone quella che oggi viene considerata una delle collezioni più ricche ed affascinanti di Roma, combinando la bellezza delle stanze affrescate ai tanti capolavori che si incontrano in ogni sala durante il percorso di visita.
Basilica di San Pietro
La Basilica di San Pietro è la chiesa più grande del mondo e la più importante per il mondo cristiano. Con una superficie di oltre 23000 metri quadrati, capace di contenere oltre 20000 persone, è il principale punto di interesse per i pellegrini cattolici, ma anche per i turisti che vogliono ricercare tutta l'arte racchiusa in questo enorme complesso. E' ubicata all'interno di città del Vaticano, lo stato più piccolo al mondo ed è la sede universale della Chiesa cattolica, così come la dimora del papa. Con il suo "cupolone" è il punto di richiamo e di riferimento di tutta la città.
Il primo impianto della chiesa risale al IV secolo, per volere dell'Imperatore Costantino, che decise di costruire una chiesa nello stesso luogo dove fu sepolto l'apostolo Pietro. E' al papa Giulio II che si deve, invece, la Basilica attuale. Fu costruita tra il 1526 ed il 1606 ed i lavori si protrassero a lungo, ragion per cui i committenti che si avvicendarono furono molti: Papa Giulio II, Paolo III, Sisto V , Clemente VII e tanti altri. Il progetto complessivo fu assegnato a Donato Bramante, ma numerosi furono gli architetti che diedero il loro importante contributo nel corso dei secoli. Michelangelo e Giacomo della Porta si occuparono della cupola, Carlo Maderno della facciata ovest e Gian Lorenzo Bernini della grande piazza, celebre per il suo splendido colonnato ad emiciclo simboleggiante l'abbraccio inclusivo che la chiesa dona ai fedeli. Al di sopra si ritrovano le statue di Cristo e degli apostoli.
La Basilica è, quindi, oggi il risultato di una fusione di vari stili, principalmente rinascimentale e barocco. Il suo imponente interno lascia chiunque si accinga ad entrare a bocca aperta. L'ampiezza, la maestosità ed i tesori che sono custoditi non hanno pari in nessun'altra chiesa al mondo. Lungo le navate laterali ci sono opere frutto dell'ingegno e dell'abilità dei più grandi artisti della storia. La pietà di Michelangelo, solo per citarne una, si incontra già a pochi passi dall'ingresso principale. Le cappelle successive ospitano altre opere grandiose, come il monumento a Clemente XIII del Bernini o l'elegante portale della Cappella del SS. Sacramento, firmata da Francesco Borromini. Sopra l'altare maggiore sorge il grande baldacchino in bronzo, opera del Bernini. E' composto da quattro eleganti colonne tortili decorate con le api, a memoria dello stemma pontificale di Urbano VIII Barberini, che commissionò l'opera. Domina la scena la grande cupola michelangiolesca, una maestosa copertura a doppia calotta irradiata da punti di luce laterali che illuminano la zona absidale. Attraverso un percorso speciale è possibile, utilizzando le scale o un comodo ascensore a pagamento, raggiungere la cima ed osservare la meravigliosa vista di Roma ad oltre duecento metri di altezza. Al contrario, scendendo nei sotterranei della basilica, si trovano le celebri grotte vaticane, con le sepolture dei papi più importanti della storia, a cominciare proprio dall'apostolo Pietro, così come recita anche un'antica iscrizione. Una sepoltura modesta, ma fondamentale per la storia della Chiesa di Roma.
Musei Vaticani
Costituiscono il museo nazionale di città del Vaticano. Furono voluti da papa Giulio II, in pieno rinascimento e costituiscono la più grande raccolta di opere d'arte del mondo. I musei oggi offrono al visitatore una collezione immensa e variegata di statue, dipinti, arazzi, oggetti. Le stesse sale in cui sono ospitati sono parte immersiva del percorso di visita, poichè si rimane attoniti dalla bellezza e dall'opulenza delle meravigliose sale affrescate e decorate, l'una più bella dell'altra man mano che si procede con la visita. Una delle più suggestive è sicuramente la sala delle carte geografiche, un corridoio lungo circa 120 metri dove sono esposte, in sequenza, antiche mappe e carte geografiche che riproducono in modo molto dettagliato tutte le regioni italiane e le città più importanti.
Il vero e proprio nucleo dei musei vaticani è, però, costituito dalle sale del museo Pio Clementino. La collezione iniziale raccoglieva vari gruppi di statue ed oggetti antichi recuperati a Roma e nei dintorni dell'Urbe. A questa primitiva collezione si aggiunsero, con il passare del tempo, alcuni gruppi scultorei celebri, come il famoso Laooconte, rinvenuto nel Cinquecento sul colle Oppio.
Una menzione a parte è riservata alle sale meravigliose dei Palazzi Vaticani, affrescate da Raffaello, Michelangelo, Botticelli, Perugino, Vasari e tanti altri. La sala più prestigiosa è naturalmente la Cappella Sistina, il più famoso tesoro artistico e culturale di tutto il mondo. Prende il suo nome da Sisto V ed è il luogo in cui ancora oggi si tengono il conclave e le cerimonie ufficiali del papa. E' celebre per gli affreschi di Michelangelo, che dipinse la creazione sulla volta ed il Giudizio Universale sulla parete di fondo, al di sopra dell'altare. Con le sue fittissime decorazioni la cappella va forse considerata come una ricchissima testimonianza di teologia visiva, legata quindi a fini altamente didattici ed educativi connessi alla diffusione della conoscenza alle sacre scritture.
Altri splendidi ambienti del museo sono le logge vaticane. La stanza della segnatura, quella di Eliodoro, la stanza dell'incendio del borgo, sono un vero e proprio manuale di storia dell'arte, ricche di affreschi realizzati da Raffello e aiuti. L'artista urbinate fu scelto da papa Giulio II per ornare quelle che anticamente erano parte della sua residenza privata. I capolavori che si possono ammirare rappresentano indubbiamente gli esempi più alti dell'arte rinascimentale.
Basilica di San Giovanni in Laterano
È considerata una delle chiese più importanti di tutto l'Occidente, chiesa madre della diocesi di Roma ed arcibasilica papale. Fondata nel IV secolo d.C. sul Celio, uno dei sette colli romani, riprende il nome dell'antica e nobile famiglia dei Laterani. Sui loro terreni l'imperatore Costantino decise di gettare le fondamenta per costruire la prima Basilica ufficiale della cristianità, a seguito del celebre editto del 313 che finalmente sanciva e riconosceva la libertà di culto a tutti i Cristiani. La chiesa originaria era costituita da un grande impianto a cinque navate. Originariamente dedicata al Salvatore, assunse il titolo di San Giovanni durante il papato di Gregorio Magno.
Sin dal periodo della fondazione numerosi sono stati gli interventi artistici che hanno contribuito in modo sorprendente ad arricchire la chiesa, per via del fortissimo valore simbolico che essa ha da sempre rappresentato per la Cristianità. Gli interventi più massicci visibili ancora oggi sono legati al periodo Barocco, con la pura espressione del genio indiscusso di Borromini, che ne restauró l'interno, tra il 1646 ed il 1649 su commissione di papa Innocenzo X. Al Borromini fu tassativamente imposto di preservare l'originario impianto paleocristiano e di salvaguardare il ricchissimo soffitto ligneo della navata centrale, realizzata da Daniele da Volterra e per lungo tempo attribuita a Michelangelo.
L'imponente facciata esterna, più moderna, risale alla prima metà del Settecento grazie al contributo dell'architetto Alessandro Galilei.
Castel Sant'Angelo
Castel Sant'Angelo è un edificio fortemente legato alla storia e all'evoluzione di Roma. Questo grande colosso circolare che predomina sulle acque del Tevere ha, infatti, mutato più volte la sua destinazione durante le varie epoche storiche. Edificato nel 132 d.C. come monumento sepolcrale volto a celebrare la memoria del grande imperatore Adriano e della sua famiglia, fu trasformato in fortezza difensiva e, successivamente, come rifugio e palazzo dei papi.
L' enorme struttura fu costruita ad imitazione del vicino mauseleo di Augusto, situato dall'altra parte del fiume. Era composta da tre grandi corpi, con meravigliose statue celebrative. In cima si incontrava una piccola struttura al vertice, dove all'interno erano conservate le ceneri del grande imperatore.
Senza saperlo, l'imperatore aveva deciso di costruire il suo mausoleo nel punto più strategico della città, dall'altra parte del Tevere, in una zona ancora poco popolosa ma adiacente al Vaticano. Fu così che ben presto il monumento venne rinforzato da mura fino ad essere trasformato in una fortezza difensiva, soprattutto in vista delle prime invasioni barbariche dopo la caduta dell'Impero romano. Durante il papato di Gregorio Magno, quando la città fu coinvolta da una terribile epidemia di peste, il monumento ottenne il suo nome attuale per via di una leggenda che incominciò a diffondersi a partire da quel periodo. Sembra che il papa avesse avuto una visione dell'arcangelo Michele nell'atto di brandire una spada, segno che sanciva il termine di quel terribile morbo che aveva afflitto i romani per lungo tempo. Da quel momento in poi il castello divenne la sede ufficiale di varie famiglie nobiliari che ne acquisirono la proprietà per vari anni, trasformandolo di volta in volta nel corso dei vari secoli. Esso continuò a rimanere una solida roccaforte inespugnabile, al punto tale da costituire un rifugio sicuro per i papi in caso di attacco nemico. Anche Clemente VII riuscì a scappare rapidamente durante l'assalto dei Lanzichenecchi, sfruttando la via di fuga del Passetto, il tratto di mura che collega il Vaticano con il Castello.
Visitare Castel Sant'Angelo oggi significa percorrere diversi ambienti che attraversano varie epoche storiche. Iniziando dal suo corpo centrale, sono vari gli ambienti che costituiscono internamente la cittadella: le sale private, la cittadella pontificia, la biblioteca, le logge vaticane e tantissimi altri ambienti disposti in un percorso di oltre sette livelli.
Terme di Caracalla
Le terme di Caracalla rappresentano il più alto esempio di balnea imperiali di tutto il mondo. La struttura di cui si compongono è colossale e celebrativa, così come dimostrano le numerose statue giganti e le decorazioni che rivestivano i grandi ambienti interni. Molte di esse furono portate via dal contesto originario nel Rinascimento, per conto di Paolo III Farnese e dei suoi nipoti, entrando a far parte della famigerata collezione Farnese, ospitata oggi principalmente a Napoli.
Fondate nel periodo della dinastia dei Severi, le terme prendono il loro nome dall'Imperatore Caracalla, figlio di Settimio Severo. Furono costruite intorno al 216 d.C. nella parte meridionale della città nelle adiacenze della Via Appia, in una zona di passaggio e di larga frequentazione pubblica.
La composizione di questo imponente edificio riprende la tipica architettura delle strutture termali romane; le terme non erano soltanto luoghi adibiti alla cura ed al benessere del proprio corpo, ma anche spazi aperti e pubblici di fruizione sociale, di intrattenimento e di svago. Il grande corpo centrale accoglieva le sale del calidarium, tepidarium e frigidarium, ovvero gli ambienti caldi, tiepidi e freddi delle terme, affiancati da uno spogliatoio. Simmetricamente si disponevano gli ambienti esterni, due grandi palestre ed alcune botteghe, due biblioteche ed una grande cisterna.
Negli ambienti sotterranei è ancora possibile intravedere i resti del sistema idraulico e dell'impianto di riscaldamento che serviva ad alimentare le stanze più calde: forni, caldaie e tubature trasportavano il calore che si propagava dal pavimento. Alcuni spazi risultano di particolare interesse poichè preservano il più grande Mitreo che si conserva dell'antica Roma, luogo cultuale dove avvenivano i sacrifici ed i rituali connessi al culto del dio persiano Mitra. La presenza di questo luogo potrebbe, secondo alcune interpretazioni, essere legata alle origini orientali della famiglia imperiale, che sicuramente volle allestire alcuni spazi della struttura in onore della divinità.
Il Vittoriano
Il Vittoriano è il più importante monumento romano costruito in onore del re d'Italia Vittorio Emanuele II. Il complesso sorse nel 1878, poco tempo dopo la scomparsa del sovrano, ma fu inaugurato solo nel 1911. La sua architettura monumentale domina la scena di Piazza Venezia ed è il frutto dell'ingegno dell'architetto e politico italiano Giuseppe Sacconi, che ne seguì il progetto per oltre vent'anni, fino alla sua morte.
L'architettura del Vittoriano è concepita su un grande basamento in marmo bianco, che ne esalta il suo valore simbolico e rappresentativo, concepito su linee classicheggianti a memoria dei grandi santuari ellenistici, come l'altare di Zeus a Pergamo.
Al centro del monumento si erge la tomba del milite ignoto, a memoria dell'identità nazionale che si era sviluppata in quegli anni a seguito dell'Unità d'Italia. Il memoriale fu riposto alcuni anni dopo la fondazione ed è ancora oggi celebrato con un fuoco che brucia perennemente, affiancato da due picchetti che a rotazione coinvolgono tutte le forze dell'ordine del paese. E' questo il motivo per cui il grandioso monumento è chiamato anche "altare della patria". Non a caso è il luogo dove il 2 Giugno, il giorno della festa della Repubblica, il presidente della Repubblica deposita una corona di fiori a memoria di tutte le vittime della guerra, celebrando chiunque si sia sacrificato nei vari conflitti della storia del nostro paese.
Il Vittoriano ospita oggi una serie di mostre d'arte, di fotografia ed eventi culturali di vario genere, ospitati all'interno delle maestose sale del complesso. Da non perdere la vista imperdibile sulla capitale che si può ammirare dalla terrazza panoramica, accessibile mediante due ascensori in vetro che permettono di salire sino in cima, accanto alla famosa quadriga in bronzo che domina con imponenza dal punto più alto dell'edificio.
Trastevere
Trastevere è uno dei quartieri più caratteristici di Roma. E' caratterizzato da vicoli stretti, stradine lastricate, mercatini ed una bella piazza dove sorge la chiesa medioevale di Santa Maria in Trastevere. Il suo nome fu coniato già in epoca romana e vuole indicare il territorio urbanizzato che già in epoca augustea si sviluppò sulla sponda opposta del fiume Tevere. Nel periodo medioevale iniziò ad assumere la forma attuale, caratterizzata da vicoli stretti e tortuosi, spazi irregolari e stradine sterrate, che furono lastricate soltanto alla fine del Quattrocento. L'intervento fu promosso dal papa Sisto IV, con l'intento di pavimentare numerose strade della città, prima con mattoncini a spina di pesce ed in seguito con i sanpietrini, che ancora oggi rivestono gran parte delle strade del quartiere. Le sue abitazioni colorate e l'atmosfera tranquilla che si respira la rende una meta molto frequentata dai turisti. La maggior parte di loro sceglie questo luogo per passeggiare e per immergersi in una realtà ancora genuina, piuttosto lontana dalla frenesia che domina nei luoghi più frequentati della città eterna. Trastevere è conosciuta principalmente per le trattorie tradizionali dove si possono ancora degustare i tipici piatti della tradizione culinaria romana. Un'ottima carbonara, un piatto di spaghetti alla gricia o dei bucatini cacio e pepe non possono mancare sulle tavole di queste antiche osterie, accompagnati naturalmente da un fresco bicchiere di vino dei castelli.
Ara Pacis Augustae
Decretata ufficialmente dal Senato romano il 13 a.C., in occasione del ritorno di Augusto dalle province della Spagna e della Gallia, l'Ara pacis era un altare volto a celebrare la pace dichiarata dall'imperatore nelle terre dominate dai romani. Originariamente si trovava nel territorio di Campo Marzio, luogo adibito già precedentemente alle esercitazioni militari dell'esercito romano ed alla celebrazione delle vittorie.
Fu ritrovata in vari frammenti e riallestita nel 1938 in occasione del bimillenario celebrativo dell'Imperatore Augusto. Fu esposto originariamente in una teca e di recente è stato ricoperto da una struttura minimalista in travertino e vetro progettata dal famoso architetto statunitense Richard Meier. L'Ara Pacis rappresenta un monumento dal forte valore simbolico e costituisce uno dei più alti esempi dell'arte classica all'alba della nascita del grande impero romano. Costituito da un recinto a pianta rettangolare elevato su un podio, aveva due porti sui lati lunghi, alle quali si accedeva da una scalinata. Nella parte interna era situato l'altare dove avvenivano i vari sacrifici. Questo è interamente decorato con scene raffiguranti l'Imperatore con i membri della sua famiglia, le vestali ed i sacerdoti preposti al sacrificio. Il basamento è scolpito con fregi ornamentali e motivi vegetali che alludono alla ricchezza e alla prosperità che Roma ha diffuso tra le varie province. Alle pareti laterali vi sono una serie di bassorilievi suddivisi in due registri, che decoravano in modo molto raffinato il piccolo ambiente, riprendendo uno stile ed una raffinatezza di esecuzione tipico dell'arte alessandrina. La narrazione si articola su vari pannelli e descrive in maniera molto dettagliata alcune storie ed episodi importanti della vita di Augusto.
Basilica di San Paolo fuori le mura
Dopo la Basilica di San Pietro, San Paolo fuori le mura può essere considerata come la più grande di Roma. Rappresenta una delle quattro grandi chiese pontificie e sorge lungo la Via Ostiense, a pochi km al di fuori delle mura aureliane. Secondo la tradizione, il complesso sorgerebbe sull'antico luogo di sepoltura dell'apostolo Paolo, dove tuttavia è conservato, proprio al di sotto dell'altare maggiore. Il primo impianto basilicale è da ricondurre all'epoca costantiniana e a partire da quel momento la chiesa divenne meta obbligata di numerosi pellegrini che giungevano a visitare la città eterna. La forma attuale dell'edificio risale ad un recente riallestimento avvenuto nella prima metà dell'Ottocento, che investì in modo particolare la parte esterna e la facciata, decorata da mosaici dorati nella fascia superiore. L'ingresso è preceduto da un grande quadriportico dove domina, nello spazio centrale, una statua di San Paolo realizzata da Giuseppe Obici.
L'interno è piuttosto ampio, a croce latina e suddiviso in cinque navate. Gran parte dell'assetto originario è andato purtroppo perduto a seguito di un devastante incendio avvenuto nel 1823. Fu Papa Leone XIII a volerla restaurare richiamando l'architettura originaria che fu seguita alla lettera con il nuovo progetto. La tomba di San Paolo è tuttora visibile all'interno della Basilica attraverso una grande finestra che si trova giusto al di sotto dell'altare papale. Sull'abside si erge il maestoso mosaico che reca al centro la figura di Cristo Redentore in atto benedicente. Al suo fianco ci sono i santi apostoli Pietro, Paolo, Andrea e Luca.
Abbinato al percorso della chiesa è possibile anche visitare lo splendido chiostro e la pinacoteca, che custodisce al suo interno numerose opere d'arte, sculture ed affreschi a partire dalla prima epoca paleocristiana.
Parco degli Acquedotti
Uno dei parchi più conosciuti di Roma, celebre per ammirare una delle più grandi opere di ingegneria degli antichi romani : gli acquedotti. In questo parco sono presenti i resti di ben sei degli originali undici acquedotti costruiti per l'approvvigionamento idrico della città, per rifornire le fontane, le terme, le case private e le fontane monumentali di piazze e monumenti. Ogni romano dell'antica Roma poteva disporre del doppio dell'acqua rispetto a quanto ne disponiamo noi oggi, calcolando una stima di un miliardo di litri d'acqua trasportati in città ogni giorno! Le grandi arcate degli acquedotti che si sovrappongono tra di loro testimoniano la capacità dei romani di costruire opere così funzionali ed imponenti, sopratutto nel campo dell'ingegneria idraulica.
Con un'estensione di oltre 240 ettari, comprende l'antico tratto dell'agro marciano, oggi parte del parco regionale dell'Appia antica. Si tratta di un luogo ameno e suggestivo che affascinò già i primi viaggiatori del Gran Tour nel Settecento. Passeggiare all'interno di questo parco e ammirare le rovine che compaiono improvvisamente tra la natura permette di vivere un'esperienza a dir poco unica, che consente di immergersi totalmente in un'atmosfera senza tempo, dove storia e natura sono le padrone di casa. Questo scenario incredibile può essere apprezzato ancora di più alle luci del tramonto, oppure durante il giorno, distesi sui prati ben curati per godere delle sole o per consumare un pic nic ammirando le antiche rovine. Numerosi sono, inoltre, le attività sportive, gli eventi e le manifestazioni che si tengono ogni giorno all'interno del parco, vero e proprio polmone verde della città di Roma.