Urbino, guida di viaggio

Situata nel cuore dell’Appennino Marchigiano, Urbino è una bella e tranquilla città che vanta una storia importantissima ed una grande valenza artistica, al punto da essere stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
La città ha origini molto antiche, ma il suo ruolo predominante fu svolto principalmente nel Rinascimento, grazie alle gloriose e potenti famiglie dei Montefeltro e Della Rovere. Grazie al Duca Federico Urbino giocò un ruolo da protagonista nella sfera politica e culturale del ‘400 e del ‘500, fregiandosi del titolo di “città del Rinascimento”. In quel tempo era costantemente frequentata da intellettuali, artisti e studiosi di ogni genere, che frequentavano assiduamente il grande palazzo del Duca, trasformato oggi in museo ed in galleria nazionale delle Marche.
Non a caso la città è celebre anche per aver dato i natali anche al grande Raffaello Sanzio, commemorato ancora oggi nella sua casa museo.
Urbino sorprende per le sue architetture composte, per la bellezza del suo centro storico, ma anche per la natura rigogliosa e le colline circostanti, che offrono paesaggi a dir poco incantevoli, con atmosfere uniche e diversificate a seconda dei periodi dell’anno.
Discorso a parte va fatto per l’ottima cucina ed il vino locale, con un’abbondante offerta enogastronomica che spazia tra primi piatti, carni, formaggi e salumi tipici.

Palazzo Ducale

È il famoso palazzo legato al celebre Federico da Montefeltro, il principale responsabile dei fasti di Urbino in epoca Rinascimentale. Conte di Montefeltro, di Urbino e di Castel Durante, fu insignito del titolo di duca di Urbino nel 1472, e mantenne il titolo fino alla sua morte. Per via della sua favorevole e proficua carriera militare riuscì ad impiegare gran parte delle sue risorse economiche per la realizzazione di un magnifico palazzo, eretto nel pieno centro di Urbino. Uomo raffinato e di cultura, Federico aveva in progetto una enorme residenza che dovesse rispecchiare in pieno le prerogative di una corte rinascimentale. Per adempiere a tale scopo, decise di accorpare le due strutture ducali antiche e trasformarle in un unico grande complesso, in grado di accogliere al suo interno centinaia di persone. L'esecuzione del progetto fu affidata a due grandi architetti dell'epoca, il dalmata Luciano Laurana e Francesco Di Giorgio Martini. Il risultato finale non deluse di certo le aspettative del Duca. Le sale interne erano degne non solo di ospitare la sua corte, ma anche personaggi illustri che si recavano puntualmente in visita ad Urbino. Il piano nobile del Palazzo è celebre per alcuni ambienti di notevole pregio artistico, come l'Appartamento di Jole o lo splendido studiolo privato di Federico, interamente rivestito in legno intarsiato con complessi giochi di prospettiva ed illusioni ottiche. Di tutti gli ambienti lo studiolo è l'unico che si conserva integralmente; fu completato nel 1476.

Il Palazzo Ducale di Urbino ospita attualmente la Galleria Nazionale delle Marche, con un percorso espositivo che contiene prevalentemente capolavori artistici eseguiti tra '400 e '500.

Casa di Raffaello

Raffaello Santi o Sanzio nacque nel 1483 in questa dimora di Urbino costruita qualche tempo prima da suo padre, Giovanni Santi, anch'egli pittore.
Fu ad Urbino che il giovane pittore ebbe modo di farsi strada rapidamente, muovendo i primi passi della sua carriera artistica in una città che stava vivendo il pieno della sua fioritura artistico-culturale. All'interno del palazzo dei Montefeltro Raffaello ebbe modo di approcciarsi per la prima volta con le opere dei grandi maestri del Rinascimento: Piero della Francesca, Luciano Laurana, Antonio del Pollaiolo e molti altri. La casa del pittore rimase di sua proprietà fino alla sua morte, avvenuta nel 1520. L'edificio venne in seguito venduto varie volte a famiglie nobili del posto, fin quando non venne acquistata nel 1873 dall'Accademia Raffaello, che ancora oggi ne è custode, trasformandola in una casa museo. Gli ambienti dell'abitazione sono allestiti rispettando lo stile rinascimentale. Entrando nella casa si incontra lo studio di Giovanni Santi, padre di Raffaello, con apertura su fronte strada. I piani superiori sono abbelliti con opere d'arte, sculture, cimeli ed oggetti che sono stati acquisiti nel corso del tempo e che oggi fanno parte della collezione museale.

Fortezza Albornoz

Struttura difensiva del XIV secolo situata sul punto più alto del Monte San Sergio. Deve il suo nome al cardinale Albornoz, che ne volle la realizzazione per proteggere la città da eventuali attacchi nemici, essendo la precedente struttura militare non più consona alle esigenze difensive di quel periodo. La fortezza è realizzata interamente in laterizio ed è caratterizzata da una solida rettangolare che si dota di due grandi bastioni a forma cilindrica. L’attuale struttura non è quella originaria; nel corso dei secoli subì delle pesanti modifiche a causa delle varie vicissitudini storiche e per il continuo evolversi delle tecniche militari. Per molti anni fu assegnata ai Padri Carmelitani che avevano un convento nei pressi delle fortificazioni. Fu gestita dai monaci fino al 1799, in periodo napoleonico, quando la rocca venne riutilizzata per esigenze militari. Ritornata nelle mani dei Carmelitani, fu trasformata nel 1975 in parco pubblico, denominato ancora oggi “parco della resistenza”. La sua posizione privilegiata permette di godere di una bella vista che domina tutta la città di Urbino. Dall’alto del monte la città rinascimentale si staglia dinanzi con le belle torri del palazzo ducale e le colline marchigiane che ne fanno da contorno. All’interno della roccaforte vi è anche un museo, il “Bella Gerit”, che custodisce al suo interno importanti reperti archeologici ed una serie di strumenti ed oggetti bellici in uso tra il 1300 ed il 1500.

Cattedrale di Santa Maria Assunta

La Cattedrale di Urbino è dedicata a Santa Maria Assunta e fu consacrata nel 1063. Nel Rinascimento fu riadattata ed ampliata per volere di Federico da Montefeltro, che affidò il progetto all’architetto di corte Francesco Di Giorgio Martini, che scelse di impostare la Basilica seguendo un modello sobrio e semplice a croce latina con tre navate. Si dovettero attendere quasi due secoli per il completamento della cupola, che subì pesanti danni insieme alla chiesa durante il violento terremoto di fine ‘700. Successivamente fu ricostruita seguendo lo stile neo classico di quel periodo, di cui rimane ancora una solida traccia, sia sulla facciata, sia al suo interno. Varcando l’ingresso della Basilica, infatti, si nota immediatamente la sobrietà e la compostezza dell’impianto, caratterizzato dalle navate interamente rivestite di stucco bianco e sormontate da una volta a botte. All’incrocio con il transetto spicca una raffinata cupola a cassettoni.

Celebri sono alcune tele che arricchiscono la decorazione dell’interno: un San Sebastiano, una Santa Cecilia ed una maestosa Ultima Cena realizzati da Federico Barocci; l’altare è arricchito da una sontuosa pala che raffigura la Madonna con Bambino insieme ai santi protettori di Urbino, opera dell’artista Cristoforo Unterperger.

Oratorio di San Giovanni Battista

Al di sotto della fortezza Albornoz si trova quest’oratorio, ancora oggi sede della confraternita laica di San Giovanni Battista. È uno dei principali (ma non molto conosciuto) monumenti della città di Urbino. È dedicato a San Giovanni Battista, a Sant’Antonio Abate e San Giovanni Apostolo. La fondazione dell’Oratorio risale al 1385 ed originariamente era annesso ad un ospedale dedicato prevalentemente alla cura dei pellegrini, dei bisognosi e degli infermi. La sua facciata, riadattata nel XX secolo in stile neogotico, cela in realtà un vero e proprio gioiello che si può ammirare una volta varcato l’ingresso. Il meraviglioso soffitto ligneo e gli incantevoli affreschi di epoca Quattrocentesca adornano l’interno dell’oratorio, con uno stile che testimonia sorprendentemente il passaggio artistico del medioevo al rinascimento. La monumentale scena della Crocifissione occupa l’intera parete ed è frutto del genio dei due grandi artisti, i fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni, che realizzarono questi affreschi con raffinatezza ed una minuziosissima cura dei dettagli.

Delle stesse mani è anche il ciclo illustrativo sulla vita di San Giovanni che occupa le pareti laterali della navata e i dipinti con la Madonna dell’Umiltà e la Madonna con il Bambino in trono.

Oratorio di San Giuseppe

Giusto di fronte all’Oratorio di San Giovanni si cela un altro splendido gioiello, il piccolo oratorio dedicato a San Giuseppe.

All’interno di una sua cappella è custodito una particolarissima scena della Natività; un gruppo scultoreo in tufo e pietra pomice raffigurante la nascita di Gesù, realizzato dallo scultore Federico Brandani nella metà del ‘500. La scena è molto ricca di dettagli ed i personaggi sono messi in risalto dalla loro forte carica espressiva che colpisce emotivamente l’osservatore che si accinge ad ammirare il complesso. L’esperienza sensoriale diventa estremamente immersiva anche dalla stessa composizione della cappella, che con il suo rivestimento e la sua forma richiamano fortemente le dimensioni e l’ambientazione di una vera e propria grotta, così come concepito dall’artista.

Piazza della Repubblica

Prima dell’ampliamento ottocentesco questa piazza era di dimensioni più ridotte ed era meglio conosciuta come il “pian di mercato”, luogo dove si svolgeva il mercato cittadino. Oggi rappresenta il centro principale di Urbino, dove confluiscono le principali arterie stradali del centro storico. Circondata da palazzi storici e dai portici, è animata da numerosi caffè e ristoranti. Per tale ragione è anche denominata la “Piazza degli Urbinati”.

Dal 1908 ospita al centro una bella fontana opera dello scultore Diomede Catalucci. Una consuetudine curiosa legata alla fontana è il rituale del bagno liberatorio dei neolaureati, che da tradizione si immergono o si bagnano all’interno di essa a seguito della discussione della loro tesi di laurea.

Sul lato settentrionale della piazza prende posto il collegio Raffaello, istituito per volere di papa Clemente XI nel diciottesimo secolo come istituto educativo. Tanti furono i personaggi illustri che lo frequentarono, tra i quali si ricorda anche il celebre poeta Giovanni Pascoli, che qui trascorse circa nove anni della sua infanzia.

Museo del Lapidario

Questo museo comprende una notevole raccolta di iscrizioni epigrafiche e lapidi antiche, racchiuse in due grandi nuclei: il primo che comprende una raccolta di urne, lastre figurate e bolli laterizi, ordinati dallo studioso seicentesco R. Fabretti. Il secondo complesso, invece, è legato al cospicuo materiale epigrafico e statuario, comprendente basi marmoree, cippi, statue, bassorilievi ed iscrizioni sepolcrali. La maggior parte dei reperti risale all’epoca classica e la maggior parte dei più antichi sono legati al periodo repubblicano (II – I secolo a.C.).

Le lapidi sono esposte in ventidue specchi collocati lungo le pareti del museo, mentre gli altri reperti sono disposti al centro delle cinque sale aperte al pubblico per la visita. Tra le opere di maggior rilievo si segnala un tondo rosso con scene legate all’Odissea e alla mitica impresa di Ulisse legato all’albero della sua nave per resistere al canto delle sirene.

L’origine di questo museo è tra le più antiche d’Europa. La sua istituzione è legata alla volontà del Cardinale Giovan Francesco Stoppani, che decise di rendere visibile al pubblico queste collezioni, scegliendo come sede originaria le logge del Palazzo Ducale di Urbino.

La raccolta è oggi alloggiata al pianterreno del Palazzo Ducale, insieme alla Galleria nazionale delle Marche.

Porta di Santa Lucia

La porta di Santa Lucia rappresenta un’importante testimonianza storica ed un vero e proprio simbolo di Urbino, precisamente una delle sette porte delle mura medioevali costruite per proteggere la città. Il suo nome deriva dalla presenza di un’antica chiesa dedicata a Santa Lucia, che si trovava anticamente nelle adiacenze della porta. È situata nella parte occidentale delle mura ed è stata costruita nel XV secolo. La sua struttura rispecchia, quindi, i precisi canoni architettonici del Rinascimento, con una grande apertura a volta adibita al passaggio delle carrozze. In alto è riportato lo stemma dell’importantissima famiglia Della Rovere, che insieme ai Montefeltro era una delle più influenti della città.

La porta Santa Lucia costituisce un ottimo punto di partenza per visitare la città di Urbino, poiché il suo ingresso immette direttamente nel bel centro storico, patrimonio Unesco.

Durante il mese di luglio si svolge un’interessante rivisitazione storica, la festa del Duca, nella quale vengono commemorate l’impresa e le gesta della città, con partecipanti ed attori che indossano gli antichi costumi e riproducono fedelmente la storia urbinate. In questa precisa occasione la porta viene simbolicamente aperta per consentire il passaggio ai partecipanti che hanno intenzione di assistere alla manifestazione.

Orto Botanico

L’Orto Botanico di Urbino è inserito all’interno dell’Università. È aperto al pubblico tutto l’anno e costituisce una vera e propria oasi verde nel cuore della città. Inoltre offre interessanti opportunità e proposte culturali, che spaziano dalle visite guidate, ai corsi, seminari ed eventi che si svolgono periodicamente all’interno del suo spazio. Costituito da una superficie di circa 3 ettari, fu fondato nel 1806 da Francesco Orioli. E’ da annoverare come uno degli orti botanici più antichi d’Italia ancora in attività. La sua creazione fu legata alla volontà di creare uno spazio di ricerca, di studio e di fruizione collettiva. Oggi ospita una serie di specie vegetali che sono suddivise in diverse sezioni tematiche. Alcuni spazi sono dedicati alle erbe mediche (i cosiddetti semplici), le piante succulente e le piante acquatiche.

Oltre alle specie locali, vi sono anche delle serre e degli spazi appositi che ospitano numerosissimi esemplari esotici, tropicali e rari, provenienti da diverse parti del mondo. Alcune di esse sono tutelate e salvaguardate poiché in pericolo di estinzione.

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