Venezia, guida di viaggio
Non esiste al mondo un luogo che sia alla pari di Venezia. Nonostante le molteplici imitazioni, l’originalità della città è inimitabile; l’unica a galleggiare interamente sull’acqua, composta da oltre quattrocento canali e centodieci isole. Le splendide chiese ed i palazzi, con l’eclettismo delle loro architetture, lasciano trasparire la multiculturalità che riecheggia i fasti dell’antica Repubblica, la ricchezza dei dogi e gli assidui contatti intrapresi con tutto il Mediterraneo. Il fascino di Venezia è immutato ed eterno nel tempo; non a caso attira ogni anno milioni di visitatori, desiderosi di affacciarsi sull’immensa piazza San Marco, navigare dolcemente in gondola tra i vari canali o semplicemente passeggiare tra le strette calli. Capitale di uno dei festival del cinema più importanti al mondo e sede della famosa biennale, Venezia sorprende anche per il suo dinamismo culturale. Questa ricchezza indubbiamente comporta una crescita costante, di fondamentale importanza per una città che rischia di essere travolta dall’ondata turistica di massa, a volte troppo affollata ed oppressa dalla fiumana di persone che si riversano in laguna ogni giorno. Visitare Venezia e ritrovare i giusti spazi, ricercando angoli nascosti dove rifugiarsi dalla pressione delle masse permette, appunto, di respirare la pura essenza autentica di un sito senza tempo.
Piazza San Marco
Rappresenta una delle piazze più celebri ed importanti d’Italia, caratterizzata dagli storici caffè che si affacciano sulla splendida Cattedrale di San Marco con il suo alto campanile. La struttura trapezoidale e la sua lunghezza (quasi duecento metri) rende la piazza un vero e proprio salotto, così come definì anche Napoleone Bonaparte, che la qualificò come la più bella di tutta Europa.
In pochi sanno che l’ampia piazza è, in realtà, l’unica di Venezia ed è ubicata nel punto più basso della città. Ragion per cui, durante le giornate di pioggia intensa, è il primo luogo a subire il cosiddetto problema dell’”acqua alta”. Per ovviare a tale problematica, si provvede regolarmente ad installare delle passerelle in legno, che permettono agli abitanti e ai tanti turisti di passeggiare tranquillamente senza che l’acqua ostacoli il transito dei pedoni.
Piazza San Marco fu costruita intorno al IX secolo, poco dopo l’erezione della Basilica, che costituiva il centro religioso della città. La pavimentazione fu aggiunta all’incirca un secolo più tardi e successivamente rifinita con l’attuale struttura in mattoncini a spina di pesce. Intorno ad essa sorgono gli edifici più importanti del centro storico, quali la già citata Cattedrale con il campanile, il Palazzo Ducale, la Loggetta, la Torre dell’Orologio e tanti altri. Tra i tanti caffè che la animano è necessario menzionare lo storico Caffè Florian, il più antico di tutta Italia e, forse, del mondo. Venne inaugurato nel 1720 da Floriano Francesconi, abbreviato in dialetto dai veneziani come il “Florian”. Fin dall’inizio fu meta privilegiata da artisti, nobili ed intellettuali, al punto tale che Carlo Goldoni ne trasse fonte d’ispirazione per la sua opera più famosa “La Bottega del Caffè”.
Basilica di San Marco
La Basilica di San Marco è l’edificio più importante di Venezia, testimonianza della magnificenza della Repubblica Veneziana. L’aspetto attuale della Basilica si deve a vari interventi, i più importanti dei quali avvenuti tra XI e XIV secolo. Il primo impianto risale al IX secolo, quando l’edificio venne eretto per accogliere le spoglie di San Marco, trasportate dall’Egitto da due ricchi mercanti veneziani. San Marco sorse come chiesa ufficiale della Repubblica accanto al palazzo del governo, al servizio del doge e dei cittadini. Fu al tempo stesso mausoleo religioso e glorificazione della Repubblica.
La facciata della Cattedrale risente fortemente dell’orientalismo architettonico, visibile nelle sue forme d’insieme, nella ricchezza delle ornamentazioni degli archi inflessi a punta e nelle grandi cupole dorate che sovrastano la facciata. Il campanile, alto quasi 100 metri, ha forme tipicamente venete, in laterizio rosso a struttura unica con una cella campanaria in pietra bianca.
L’interno della Chiesa è costituito da cinque strutture che formano una pianta a croce greca. L’effetto reso dalla disposizione delle cinque ampie cupole per ogni lato è quello del decentramento. È un sistema prospettico fortemente voluto in modo da generare una forte dilatazione dello spazio, creata anche dalla sovrabbondanza di decorazioni ed ornamenti che si perdono a vista d’occhio. La ricchezza decorativa è offerta da mosaici di stampo bizantino, suppellettili sacre ed un’elegante pavimentazione a tarsie marmoree policrome. Tutto ciò è reso ancora più affascinante dalla luminosità donata dalla luce diffusa e naturale che penetra attraverso l’esterno.
Senza alcun'ombra di dubbio la Basilica di San Marco riassume in maniera esemplare tutte le caratteristiche e le prerogative dell’architettura veneziana.
Palazzo Ducale
Palazzo Ducale racchiude nella sua maestosa architettura imponente il simbolo distintivo del potere della Serenissima. Già sede del Doge della città e della magistratura di stato, è ubicato in Piazza San Marco. Si compone di tre corpi di fabbrica principali: la Sala del Maggior Consiglio, la Sala dello Scrutinio e la residenza del Doge con gli uffici di governo. L’edificio è in stile gotico veneziano, costruito tra il X e l’XI secolo su una precedente fortezza medioevale che fu poi trasformata in un elegante palazzo. Le due facciate principali si contraddistinguono da un colonnato su due livelli su cui sovrasta una poderosa struttura in marmo intarsiato alternata da grandi finestroni ed una loggia centrale. Lo stile è molto vicino alle architetture bizantine ed orientali, conosciute ed introdotte dalla Repubblica grazie al commercio ed ai contatti culturali intrapresi con la parte orientale del Mediterraneo. Alla cosiddetta “porta della carta”, ricchissima di intarsi e di decorazioni scultoree, corrisponde l’ingresso monumentale del palazzo. Il suo nome deriverebbe dalla consuetudine di pubblicare sulla facciata decreti ed avvisi ufficiali e dalla presenza, nei dintorni, degli archivi pubblici.
Così come l’esterno, anche l’interno di Palazzo Ducale non smette di sorprendere per la bellezza, il fascino e l’importanza dei tesori artistici che sono custoditi. Dal cortile si accede alla loggia superiore mediante la monumentale Scala dei Giganti, ornata dalle imponenti sculture degli dei Marte e Nettuno, espressione del potere di Venezia per terra e per mare. Sull’imponente scalone si tenevano le scenografiche incoronazioni ducali. Al piano nobile si trovano l’appartamento ducale e la Sala del Maggior Consiglio, sede della magistratura veneziana e splendidamente dipinta dal Tintoretto. Il suo Paradiso, lungo all’incirca 22 metri, è per estensione la tela più grande al mondo.
Il Ponte dei Sospiri
Attraversando il ponte dei Sospiri i prigionieri gettavano lo sguardo, per l’ultima volta, ai canali della loro amata Venezia. L’appellativo, che compare già alla fine del Settecento, è legato allo stato emotivo che i condannati provavano durante il percorso che li conduceva dal Palazzo Ducale alle prigioni nuove. Costruito secondo i canoni del barocco veneziano, il ponte fu progettato nel 1601 dall’architetto Antonio Contin. La pietra utilizzata è un calcare bianco d’Istria, che dona lucentezza e solidità alla struttura, più resistente alla corrosione salina dovuta dall’azione delle acque marine. Committente fu il Doge di Venezia Marino Gimani, che volle costruire un collegamento sospeso tra i due edifici per impedire qualsiasi possibilità di fuga da parte dei detenuti. Al centro è riportato lo stemma rappresentativo della famiglia Gimani. Da un lato del ponte si possono osservare l’isola di San Giorgio, mentre dal retro il ponte della Canonica. Il ponte è anche conosciuto come il ponte dell’amore. Tradizione vuole che gli innamorati si scambino un bacio durante il passaggio in barca al di sotto dello stesso, per assicurarsi amore eterno.
Canal Grande
Antonio Canal, detto il Canaletto, lo ha immortalato decine e decine di volte all’interno delle sue bellissime vedute della città. Canal Grande è il canale principale che attraversa Venezia. Lungo quasi 4 chilometri, divide il centro storico esattamente in due parti identiche. Nel percorrerlo si possono ammirare gli incantevoli palazzi che si affacciano lungo il corso d’acqua, a testimonianza dei fasti vissuti dalla Repubblica della Serenissima. Per secoli il Canale è stato il crocevia ed il fulcro principale delle rotte commerciali, che gli abili mercanti intraprendevano con tutto il Mediterraneo. A ridosso del canale sorgono, infatti, le numerose “case fondaco”, le residenze private dei commercianti che erano adibite a depositi e magazzini. Il pian terreno di questi edifici si dotava di un grande portico con accesso direttamente sull’acqua, adibito ad agevolare il carico e scarico delle merci.
Ogni quattro anni, lungo il canale, si celebra la famosa Regata Storica, un evento attesissimo da tutti i locali e che si tiene ogni anno in una delle quattro famose Repubbliche Marinare. Istituita nel 1954, la Regata è una competizione agonistica su imbarcazioni storiche che vuole preservare la memoria di una città tanto attiva, ricca e prolifica quale era Venezia nei secoli passati. La regata è preceduta da un corteo storico consistente in una fedelissima ricostruzione della città in epoca cinquecentesca. Alla sfilata partecipano decine e decine di imbarcazioni colorate con gondolieri in costume che trasportano il doge con la sua consorte e le più alte cariche della Magistratura veneziana.
Gallerie dell’Accademia
Le Gallerie dell’Accademia si trovano in uno degli edifici più antichi della città, in quello che originariamente formava il vasto complesso della chiesa di Santa Maria della Carità, del convento dei Canonici e della Scuola Grande di Santa Maria della Carità. Questo gruppo di edifici furono costruiti da Andrea Palladio, uno degli architetti più importanti della Repubblica di Venezia. Nella prima metà dell’Ottocento venne inaugurata ufficialmente l’Accademia delle Belle Arti, che ne ha condiviso la sede fino al 2004. La divisione tra scuola d’arte e museo fu avviata nel 1870, pochi anni dopo l’Unità d’Italia.
Il museo ospita una delle collezioni più importanti della pittura veneziana e della scuola veneta, partendo dalle prime opere bizantine fino all’epoca rinascimentale e barocca. Tra le varie opere custodite spiccano i nomi dei grandi maestri del cromatismo veneto, come Tintoretto, Tiziano e Tiepolo, artisti che riuscirono ad introdurre e a diffondere una vera e propria innovazione artistica in tutta Europa, grazie alla loro abilità di utilizzare i colori ed il sapiente metodo di dosare differentemente l’intensità dei toni, per creare giochi di luce e donare spessore all’atmosfera ed ai contorni delle loro opere. La presenza di opere così importanti fa delle Gallerie una tappa imperdibile per chiunque voglia conoscere ed approfondire la cultura artistica di Venezia e dei suoi dintorni, fondamentale come base formativa per l’arte italiana ed europea che si svilupperà negli anni successivi.
Murano, Burano e Torcello
Un soggiorno a Venezia non può non comprendere anche una bella giornata trascorsa alla scoperta di queste tre belle isole della laguna, ciascuna con una sua unicità ed un suo carattere distintivo che le contraddistingue. Raggiungibili con un traghetto di linea o un vaporetto in dieci o quindici minuti, Murano, Burano e Torcello celano dietro il loro fascino un vero e proprio micromondo, concentrato sulla bellezza delle calli con i suoi edifici variopinti, l’artigianato locale e la vita che scorre lenta e pacata, al contrario della più caotica “metropoli” veneziana. Murano è indubbiamente famosa in tutto il mondo per la lavorazione del vetro soffiato. La fama di Murano nacque alla fine del Duecento, a seguito della decisione adottata dai dogi di voler spostare le fonderie e le vetrerie in un luogo che fosse sicuro dall’eventuale scatenarsi di incendi, che avrebbero penalizzato fortemente l’economia della Repubblica. Fu così che si stabilì un vero e proprio centro di lavorazione, gestito dai mastri vetrai e dalle loro famiglie. A partire da quel momento la tradizione artigianale non si è mai indebolita, ma è stata portata avanti dalle varie generazioni, che ancora oggi animano il piccolo borgo con le varie vetrerie, che espongono migliaia di raffinatissimi vetri colorati di ogni genere e forma.
A Burano, invece, si passa ad un altro tipo di lavorazione: quella del merletto e del ricamo. Questa antica arte, portata avanti principalmente delle donne, ha trasformato il borgo in un centro molto attivo, sin dall’origine della sua vocazione artigianale. I merletti di Burano sono, da sempre, stati considerati come tra i più belli di Europa, al punto tale che il re di Spagna Filippo II commissionò un enorme corredo per la sua consorte, Maria Tudor, composto da centinaia di merletti e pizzi. Oggi non sono molte le donne e gli artigiani che si dedicano a questa attività, ma Burano conserva ancora la sua forte identità e l’imprescindibile bellezza, legata anche alle tante casette colorate che si perdono a vista d’occhio tra le stradine silenziose dell’isolotto.
L’ultima tappa e la più piccola delle tre isole è Torcello. Qui un paio d’ore sono sufficienti per passeggiare tranquillamente tra le strade più silenziose e curate di tutta la laguna. Oggi sono poche decine le persone che ancora vivono a Torcello, sebbene in tempi più antichi la popolazione si aggirasse intorno ai 20.000 abitanti. Tale popolosità spiega tranquillamente la presenza di una chiesa tanto bella quanto importante, che domina al centro del piccolo villaggio: la splendida chiesa Bizantina di Santa Maria Assunta, una delle più antiche di tutto il territorio. Sul piazzale antistante della Basilica spicca un grande trono in marmo chiamato “trono di Attila”. Secondo un’antica leggenda, il trono sarebbe stato legato al famosissimo re degli Unni, a seguito della sua invasione a Torcello. Realtà vuole che, invece, appartenesse ad uno dei tanti vescovi del piccolo borgo.
Mercato di Rialto
A pochi passi da Canal Grande sorge un luogo dove si respira ancora la vera essenza della vita vissuta veneziana: quella legata al mare e ai suoi commerci. Si tratta del mercato di Rialto, un grande mercato coperto ubicato presso l’omonimo ponte. Ogni giorno è frequentato da numerosi curiosi, turisti e dai locali, che ne fanno un vero e proprio luogo di ritrovo. Tra i vari banchi di pesce, ortaggi, dolci e prodotti tipici, ci si perde nell’assaporare i vari profumi e nell’ascoltare il tipico brusìo che da sempre ha caratterizzato un posto così vivace. Molti secoli fa, nello stesso luogo, si potevano infatti acquistare spezie, tessuti e merci che venivano importante dal lontano oriente, a seguito dei vari scambi commerciali che la Repubblica intraprendeva con la parte orientale del Mediterraneo. La loggia che oggi ospita il mercato di Rialto risale agli inizi del ‘900. Fu progettata dall’architetto Domenico Rupolo in stile neo-gotico per rimanere in linea con le architetture precedenti. Attualmente il mercato è aperto solo la mattina, dal lunedì al sabato, dalle 07.30 alle 13.30.
Collezione Peggy Guggenheim
È un importante museo di arte contemporanea, facente parte della fondazione della Guggenheim Foundation. La sua sede è ubicata presso lo storico Palazzo Venier dei Leoni, su Canal Grande e raccoglie l’importante collezione artistica accumulata da Peggy Guggenheim, moglie del pittore Max Ernst e nipote del magnate Solomon R. Guggenheim. L’intento di Peggy era quello di creare una sorta di “contenitore” delle principali opere d’avanguardia a partire dai primi anni del ‘900. La sua casa museo, per una sua personale scelta, poteva essere accessibile e fruibile ad un pubblico esterno una volta la settimana. Attualmente le opere custodite al suo interno comprendono i principali capolavori degli artisti che hanno dominato la scena in Europa e negli Stati Uniti del XX secolo. Da Pablo Picasso, a Renè Magritte, all’astrattismo di Vasilij Kandinskij, sino alle interpretazioni più recenti del panorama visuale contemporaneo che hanno arricchito la collezione anche dopo la morte della proprietaria. Particolarmente interessante è l’ampia sezione dedicata alla corrente italiana futurista, dove spiccano opere dei principali interpreti di questo pensiero artistico-letterario: Carrà, Sironi, Morandi ed un ritratto di Amedeo Modigliani. Attualmente il museo accoglie un numero che si aggira intorno ai 350.000 visitatori all’anno. Ospita stabilmente una serie di mostre ed eventi che sottolineano la vocazione della città al mondo dell’arte contemporanea. Non a caso Venezia è famosissima per la sua biennale, la celebre esposizione internazionale di arte contemporanea, che dal 1895 si è posta all’avanguardia nella valorizzazione delle nuove tendenze artistiche.
Teatro La Fenice
Il Gran Teatro La Fenice fu inaugurato nel 1792, in occasione della festa della Sensa, una festività religiosa veneziana celebrata in memoria dell’Ascesa celeste di Cristo. È stato protagonista di tante prime assolute di opere legate ai grandi maestri e compositori di musica classica e lirica: Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, Vincenzo Bellini e tanti altri. Ancora oggi è riconosciuto come uno dei teatri più prestigiosi d’Italia e di tutta Europa. I suoi interni sono rivestiti di stucchi dorati, ampie sale decorate ed ambienti sontuosi e raffinati che contraddistinguono i fasti della società e dell’elite che frequentava la ricca Venezia di quel periodo. Come la Fenice risorge dalle sue ceneri, anche il teatro ha subito numerosi episodi travagliati, che spiegano l’attribuzione di questo nome. Il nucleo originario della struttura, chiamato precedentemente Teatro di San Benedetto, fu devastato e raso completamente al suolo a causa di un incendio. Anche dopo la fondazione del nuovo complesso, la struttura è stata spesso vittima delle fiamme a seguito di alcuni incidenti che si sono susseguiti nel corso degli anni; l’ultimo, di origine dolosa, nel 1996. Con la fondazione del teatro, Venezia poteva finalmente fregiarsi il titolo di capitale dell’arte e della cultura, completando il suo programma di riforme intellettuali promosse dalla Repubblica in piena fioritura illuminista.