Verona, guida di viaggio

Amata e conosciuta in tutto il mondo principalmente per la maestosa Arena e per gli sfortunati amanti Romeo e Giulietta, Verona è anche di più. Città tranquilla e ricca di fascino è adagiata a ridosso del fiume Adige. Il suo bel centro storico, la piazza delle Erbe e la piazza Bra sono i principali punti di interesse per turisti e locali che le attraversano ogni giorno, in tutte le stagioni dell'anno. Città veneta con una sua propria identità, Verona è ricca di una storia millenaria che parte dai romani, passando per il medioevo delle sue Basiliche romaniche, fino al Rinascimento e al periodo di dominazione austriaca e napoleonica. Questa progressione di epoche si riversa nelle distinte architetture dei suoi edifici; chiese, torri, palazzi nobiliari e fortezze che l'hanno resa unica e completa al tempo stesso.
Chiunque decida di fermarsi in questa città per qualche giorno ne sarà riccamente soddisfatto, grazie alla ricchissima offerta turistica, culturale e gastronomica che attira visitatori di ogni tipologia.

L'Arena di Verona

L'arena è il monumento più conosciuto della città, incastonato nel pieno centro storico di Verona con tutta la sua imponenza e maestosità. Si tratta, infatti, di uno degli anfiteatri romani più grandi al mondo, giunto a noi in un ottimo stato di conservazione, nonostante abbia oltre duemila anni. La sua costruzione risale al I secolo d.C. ed è da ricondurre come parte del grandioso progetto di monumentalizzazione ed arricchimento urbanistico di Verona che si ebbe sotto la dinastia Giulio - Claudia.
Come tutti gli edifici di questo genere, l'arena era utilizzata per i sanguinosi spettacoli dei gladiatori, forme di intrattenimento particolarmente amate tra il pubblico romano, così come confermano le dimensioni e la capienza della struttura. L'anfiteatro, infatti, ha una capienza di circa 20000 spettatori, un numero piuttosto elevato per quel tempo, segno che probabilmente questi giochi attiravano l'attenzione e l'interesse anche di un pubblico forestiero, che spesso si recava in città proprio per assistere a queste particolari forme di intrattenimento.
Sicuramente oggi l'arena rappresenta l'icona simbolo della città, vero e proprio punto di riferimento per i turisti e gli appassionati di musica e spettacolo. Ancora oggi, infatti, la sua possente acustica viene sfruttata al massimo per i numerosi concerti, rassegne ed eventi che vengono organizzati ogni anno al suo interno. La rassegna più apprezzata è indubbiamente quella operistica, con le grandi opere classiche come l'Aida, la Traviata, il Nabucco e tante altre. Ma tanti sono i generi musicali ed i grandi artisti che puntualmente si esibiscono in questo scenario senza tempo. Tantissimi sono i concerti di musica pop, jazz e rock che attirano ogni anno centinaia di migliaia di spettatori.

La casa di Giulietta

Guardare il famoso balconcino di questa casa, in stile gotico veronese, è un po' come rivivere una delle storie d'amore più tragiche e famose di tutta la storia della letteratura. Fu proprio William Shakespeare a celebrare la memoria dei due sfortunati amanti, Romeo e Giulietta, membri di due famiglie avverse, i Montecchi e i Capuleti. I primi erano di origine cremonese, mentre i Capuleti, da cui discendeva Giulietta, era una nobile e ricca stirpe veronese.
L'ingresso della casa è situato nel cuore del centro storico, precisamente in via Cappello. Tale nome è da ricondurre all'originario proprietario dell'edificio, a cui è da ricondurre il bassorilievo presente sull'ingresso, erroneamente attribuito ai Capuleti (probabilmente a causa della stretta somiglianza tra i nomi delle due famiglie). Ciò nonostante, agli inizi del Novecento il Comune di Verona decise di restaurare l'edificio, che già dal tardo medioevo era utilizzato come locanda e fino all'Ottocento come albergo, piuttosto dismesso e maltenuto. Attraverso il recupero e l'assemblaggio di alcuni materiali e dopo un pesante rinnovamento, il palazzo assunse le originarie forme medioevali e fu trasformato in una casa museo. Al suo interno, infatti, sono esposti alcuni oggetti e varie ricostruzioni degli antichi ambienti di un'antica casa nobiliare veronese. Oggi rappresenta un vero e proprio punto iconico della città, con il suo mitico balconcino in stile gotico che si affaccia sul cortile dove domina la scena la bella statua di Giulietta, opera del maestro scultore Nereo Costantini.
Tra le tante curiosità in pochi forse sanno che la casa è a disposizione per chiunque voglia celebrare il proprio matrimonio di rito civile in uno dei luoghi più romantici di Verona.

Piazza delle erbe

Centro della vita pubblica, politica ed economica della Roma antica, Piazza delle Erbe sorge sull'antico foro veronese. La sua denominazione è legata principalmente all'originaria presenza di mercati di frutta, verdura e, soprattutto, di erbe aromatiche. Luogo cruciale della Verona romana, rimase ugualmente importante nel medioevo, soprattutto a partire dalla prima età comunale, così come lo testimoniano gli importanti palazzi nobiliari e l'edificio del Comune che sorge su uno dei lati del foro. E', ancora oggi, luogo di ritrovo e di passaggio nel pieno del centro storico di Verona. La piazza, considerata una delle più amate e suggestive d'Italia, è circondata da importanti edifici di grande valore storico artistico. Tra i monumenti più antichi è da annoverare la bellissima fontana denominata "Madonna Verona" , denominata in questo modo per la presenza di una statua dalle sembianze femminili. Fu realizzata in pieno medioevo riprendendo un'antica vasca e vari materiali di recupero di epoca romana, provenienti principalmente dalle antiche terme pubbliche. La sua posizione centrale domina tutta la scena, mentre ai lati campeggiano dei meravigliosi palazzi degni di essere menzionati; il Palazzo Comunale (detto anche Palazzo della Ragione), il palazzo Maffei, la Torre del Gardello e le case dei Mazzanti. Risalendo la piazza si incontra la colonna di San Marco, con al suo vertice il leone, simbolo di San Marco e della Repubblica della Serenissima. Fu terminata nel 1523 e da quel momento in poi ha sempre riportato l'attenzione al dominio che la Repubblica di Venezia aveva nei confronti della città di Verona.

Torre dei Lamberti

Si tratta della torre più alta di Verona. Situata su un lato della famosa e centrale piazza delle Erbe, è uno degli edifici più rappresentativi di Verona, nonchè il più alto. Con un'altezza di circa 84 metri di altezza, la torre è celebre per il suo orologio e per le sue quattro campane. Dal 1972 è aperta al pubblico che può salire fino in cima per godere di una vista impareggiabile della città e delle Torricelle, le colline che chiudono Verona dalla parte settentrionale. La terrazza panoramica può essere raggiunta attraverso un comodo ascensore o salendo le suggestive scale, che consentono di osservare la singolare architettura che termina nello spettacolare terrazzo panoramico, che consente di godere di una vista incredibile della città su più fronti.
Chiamata anche la Torre dell'Amore, fu costruita nel 1172 dai Lamberti, che naturalmente hanno dato il nome alla struttura. La nobile famiglia scelse di costruire la torre in laterizi e tufo locale, visibile ancora oggi nella parte più bassa della costruzione. Delle quattro campane presenti in cima, la più grande, il "Rengo", suonava per la chiamata alle armi o per convocare l'Arengo, ovvero il consiglio comunale. La campana minore, la più piccola, è denominata Marangona. Serviva per scandire le ore della giornata e per segnalare eventuali incendi o pericoli imminenti per la città. Il suo nome deriverebbe dal termine dialettale veronese "Marangon", che significa falegname. La terza campana, quella "rabbiosa" e la quarta furono aggiunte solo nel Settecento, vari secoli dopo l'originaria fondazione.

Museo di Castelvecchio

Il museo è ospitato nell'antico castello scaligero, costruito in epoca medioevale dalla famiglia Della Scala come avamposto difensivo e luogo di residenza privato. Nel corso dei secoli la fortezza ha subito varie trasformazioni, piuttosto decisive nel periodo della dominazione Veneziana e a seguito della dominazione napoleonica, quando venne utilizzato come deposito di armi e munizioni e trasformato in caserma militare.
Il castello sorge a ridosso del fiume Adige, che è possibile ammirare lungo la passeggiata di ronda localizzata nella parte più alta della fortezza. Nel secolo scorso, a seguito di numerosi interventi di restauro e manutenzione, è stato trasformato in museo civico. Le sue collezioni, disposti in circa 30 sale, lo rendono il museo più importante di Verona, con una disposizione cronologica di allestimento che parte dal periodo romanico fino al XVIII secolo.
Le prime sale, dedicate alla scultura romanica, offrono un bel panorama di manufatti artistici legati a maestranze locali che hanno lavorato presso chiese, monasteri ed edifici delle zone circostanti. La pinacoteca, che comprende la maggior parte dell'esposizione museale, vanta di un ventaglio di opere pittoriche, su tavola e su tela che raccontano la storia e l'evoluzione artistica e stilistica dell'arte italiana, veneta e fiamminga nel corso dei secoli, fino a coronare nel periodo tardo barocco, nelle ultime sale espositive. Tra i vari capolavori è d'obbligo citare la presenza di opere del Tintoretto, Bellini, Rubens e tanti altri maestri dell'arte italana ed internazionale. Ancora, il museo di Castelvecchio custodisce tantissimi oggetti di arte applicata, una cospicua collezione numismatica ed un'interessante armeria, ospitata nella torre del museo. Armature, pugnali, spade, scudi ed elmi di fattura italiana e tedesca sono collocati in questi spazi, seguendo un allestimento che parte dal Duecento fino al Settecento inoltrato.

Basilica di San Zeno

Conosciuta anche sotto il nome di Chiesa di San Zenone, custodisce le reliquie di San Zeno, ottavo vescovo e santo patrono della città di Verona. Situata nel tranquillo quartiere di San Zeno, la Basilica è un importante luogo di culto ed uno dei più alti esempi di architettura romanica in Italia settentrionale. La sua facciata, molto semplice e composta, è arricchita dal maestoso portale in bronzo decorato con 73 formelle in bronzo che riportano scene dell'Antico e del Nuovo Testamento ed alcuni miracoli di San Zeno. La maestosa opera fu realizzata tra l'XI ed il XII secolo ed è frutto del lavoro e della collaborazione di tre artisti, che si notano nei diversi stili di esecuzione delle varie formelle. L'interno della chiesa è a tre navate, interamente decorate da affreschi che risalgono a diverse epoche. Nella parte inferiore, la cripta, è custodita la tomba di San Zeno. Al livello superiore, sul lato sinistro del presbiterio, si trova una delle statue del santo più espressive ed iconiche di San Zeno. Si tratta di un'opera ignota del XII secolo, in marmo rosso e bianco, che mostra un santo sorridente; dettaglio piuttosto insolito per un santo, al punto tale da meritarsi l'epiteto della "statua che ride".
Le bellezze della chiesa non finiscono qui. Proprio nella parte centrale dell'altare domina un capolavoro del Mantegna, una bellissima pala d'altare con Madonna e bambino databile al 1459. Fin dalla sua creazione, l'opera suscitò immediata ammirazione e stupore, soprattutto da parte di altri artisti che ne emularono lo stile e la tecnica. Si può affermare, quindi, che la nascita del Rinascimento veronese sia fortemente legata a questo splendido polittico.
Prima di terminare la visita di San Zeno, si può ammirare il bel chiostro, utilizzato in passato anche come cimitero, come testimoniano le numerose lapidi sepolcrali antiche che si incontrano lungo il percorso.

Ponte Scaligero

Il punto migliore dove osservare il grande fiume Adige che attraversa la città di Verona. Fu costruito per volere del principe Canagrande II della Scala nella seconda metà del Trecento, per assicurare un'ulteriore via di fuga ai veronesi in caso di attacco nemico. Vero e proprio capolavoro di ingegneria militare, si trova nei pressi della fortezza di Castelvecchio. Lungo all'incirca un centinaio di metri, era inizialmente accessibile solo dal cortile del castello ed accessibile al transito pedonale soltanto dopo l'Unità d'Italia. Il principe, infatti, aveva concepito questo passaggio che consentiva di fuggire e raggiungere facilmente le campagne circostanti, che lo avrebbero condotto in Germania, dove regnava suo genero Ludovico il Bavaro.
Utilizzato e restaurato varie volte durante il periodo di dominazione austriaca, fu pesantemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, intaccando quello che per secoli era considerata una tra le più solide strutture di collegamento di tutta la città di Verona.
Con le sue merlature e le tipiche torrette medioevali, è formato da tre grandi arcate rivestite interamente di mattoni in cotto e pietre bianche locali. Il suo fascino viene maggiormente messo a risalto con le luci calde del tramonto, periodo del giorno ideale per attraversarlo ed ammirare i fantastici giochi di luce che si riflettono sulle acque del fiume Adige.

Cattedrale di Verona

La Cattedrale di Verona, in pieno centro storico, è dedicata a Santa Maria Assunta, ma al suo interno comprende una serie di ambienti architettonici distinti ed articolati. Sant'Elena, il battistero di San Giovanni in fonte ed il Chiostro sono solo alcuni degli spazi che compongono il nucleo complessivo di questa bellissima ed antica Cattedrale. La prima edificazione risale al periodo Paleocristiano, nell'area che oggi è occupata dalla chiesa di Sant'Elena. Al di sotto della struttura, infatti, sono ancora visibili gli antichi mosaici che rivestivano il pavimento dell'antica chiesa, visitabili attraverso il percorso archeologico che permette di scendere giù nell'ipogeo. Ben presto, con l'aumento delle masse di fedeli, il primo edificio risultò insufficiente ad ospitare una grande quantità di persone, ragion per cui, alla fine dell'VIII secolo, si diede via alla costruzione di un nuovo complesso. Colpito violentemente da un forte terremoto nel 1117, il Duomo di Verona fu nuovamente riedificato, assumendo le forme romaniche visibili ancora oggi sulla facciata e nella parte interna della chiesa. A croce latina e tre navate con cappelle laterali, colpisce principalmente per la sua maestosità e per la ricchezza decorativa interna. L'opera più importante è indubbiamente quella presente all'interno della cappella dedicata alla famiglia nobiliare Cartolari-Nichesola. Si tratta di un' Assunzione della Vergine, un olio su tela del 1535 realizzato da Tiziano.

Teatro romano

Questo bel teatro è da annoverare tra i monumenti più antichi di tutta Verona. Edificio imponente costruito nel I secolo a.C. Meno noto e di dimensioni più ridotte rispetto all'imponente Arena , fu principalmente utilizzato per gli spettacoli teatrali, principalmente tragedie e commedie di matrice greca. E' situato a ridosso del fiume Adige ed alle pendici del colle San Pietro, in modo da sfruttare la pendenza naturale del terreno per poter amplificare l'acustica, che dalla scena si propagava lungo le varie gradinate. Il teatro fu completamente abbandonato subito dopo la caduta dell'Impero romano e riutilizzato come cava di estrazione di materiali, sorte che tristemente hanno subito tanti altre strutture di questo genere. Fu solo nell'Ottocento che si decise di salvaguardarlo e ripristinare la struttura originaria, attraverso una complessa operazione di restauro, che l'ha reso nuovamente fruibile al pubblico. Ciò che rimane oggi di originario è la grande cavea, l'orchestra e parte dell'antico palcoscenico. Oltre al percorso di visita archeologico, il teatro viene ampiamente utilizzato per rappresentazioni di vario tipo, soprattutto nei mesi estivi. Molto interessante è la visita all'annesso museo, che ospita un'interessante collezione di manufatti e reperti che testimoniano la storia della Verona romana, attraverso i vari ritrovamenti, materiali ed oggetti di vario tipo.

Giardino Giusti

Un polmone verde che permette anche di godere di un incantevole panorama della città. Si tratta del Giardino Giusti, unico giardino rinascimentale ancora presente a Verona e vera e propria oasi di tranquillità. Già meta prediletta nel passato da celebri visitatori come Goethe, Mozart e lo Zar Alessandro II, il Giardino è il luogo ideale per stare a contatto armonicamente con la natura, l'arte e la bellezza, che si fondono tra loro creando una simbiosi unica, secondo la tipica concezione del giardino Rinascimentale. Analogamente a quanto elaborato dalle grandi famiglie fiorentine (in particolare i Medici), i Giusti, mercanti di origini toscane, concepirono alla fine del Quattrocento un enorme complesso nel verde in quelli che originariamente erano spazi aperti destinati al commercio e alla lavorazione dei tessuti, principale fonte di guadagno legata alla loro attività imprenditoriale. Una serie di statue, fontane, cipressi e piante di ogni specie arricchirono il parco su cui dominava il grande palazzo della famiglia, che oggi è stato trasformato in casa museo. Al suo interno, infatti, vi sono alcune sale che raccontano la storia della famiglia attraverso un'esposizione dell'antico arredamento risalente ai primi anni del '900, quando i Giusti risiedevano ancora lì in pianta stabile, almeno fino al 1944, fin quando i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale lo resero inagibile. Di particolare impatto sono le numerose piante esotiche e specie vegetali che arricchiscono gli arredi interni, creando una sorta di coreografia naturale che risalta scenograficamente gli ambienti. Oltre ad un impatto fortemente estetico, la raccolta botanica è finalizzata alla conoscenza storica delle raccolte di fiori, piante e vegetali che intraprendevano viaggiatori e curiosi alla scoperta del nuovo mondo.

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